Roma, 22 dic. (askanews) – “C’è una sola parola, dal leader del Movimento 5 stelle all’ultimo di quelli che hanno fatto questa cosa, potete essere definiti, politicamente, con un solo termine: siete miserabili”. Così Roberto Giachetti, deputato di Azione-Italia viva-Renew Europe, ha concluso il suo intervento in aula alla Camera per stigmatizzare le prese di posizione pubbliche del Movimento 5 stelle che ha rivendicato come un proprio successo lo stop deciso nell’ufficio di presidenza di Montecitorio al riaggancio delle indennità dei deputati alle retribuzioni dei magistrati di Cassazione. Per l’esponente neocentrista si è trattato di una decisione ormai di fatto automatica, presa nel 2006 e mai modificata; per il Movimento 5 stelle, che diffonde una piccata nota di replica, “è un dato di fatto che nel corso della discussione avvenuta in seno al Collegio dei questori sia stato prospettato anche l’automatico adeguamento delle indennità ed è un dato incontrovertibile che il nostro questore, Filippo Scerra, abbia da subito segnalato la necessità di bloccare tale aumento fino alla decisione finale, poi assunta all’unanimità”. Durissimo il j’accuse di Giachetti: “Un secondo dopo, se non prima, questo non ho potuto verificarlo, che la decisione fosse presa, esce sulle agenzie di stampa un comunicato del Questore del Movimento 5 stelle che rivendica una lotta, una battaglia per poter arrivare a questa decisione”. Secondo l’esponente di Az-Iv è stato fatto presente al collega del M5S “che è un po sleale, è un po vigliacca una cosa del genere”, il deputato questore “chiede scusa e dice: mi è scappato, ho fatto un comunicato”. Invece, ha raccontato in sostanza Giachetti, la comunicazione dei 5 stelle ha continuato a martellare sul tema: “Cioè, non è accaduto – ha rincarato la dose Giachetti – grazie a un questore di un Ufficio di Presidenza – sono trenta persone – perché ha fatto le barricate, si è buttato dalla finestra, ha incendiato la stanza e non l’ha consentito”. Applausi dell’assemblea e urla “buffoni, buffoni!” dai banchi della destra all’indirizzo dei deputati del M5S. Tommaso Foti, presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, in una nota elogia Giachetti e celebra l’accaduto: “Smascherati i cinquestelle, bravi ad inscenare la commedia delle parti. I grillini, come sempre, si attribuiscono meriti che non hanno o si dissociano e discolpano da responsabilità, sebbene le abbiano sempre, a seconda delle convenienze”, aggiunge. Il M5S, dal canto suo, dopo la nota nella quale ribadisce la tesi secondo la quale il no dei 5S è stato determinante per spingere la Camera a confermare la vecchia decisione, contrattacca cambiando però bersaglio, affondando il coltello della polemica sulle discusse relazioni mediorientali del leader di Italia viva, Matteo Renzi. “Oggi abbiamo scoperto – si legge in un post su Facebook del leader stellato Giuseppe Conte – che Calenda e i suoi contubernali di Italia viva che ci insultano in aula hanno da sempre a cuore il taglio dei privilegi della classe politica, a partire dai già lauti stipendi dei parlamentari. Siccome sono molto permalosi facciamo finta che sia così e che non sia stato il M5S – giorno dopo giorno – a pungolare e poi instradare il Parlamento italiano verso abitudini più sobrie. Andiamo oltre. Caro Carlo, i tuoi ragionamenti si incartano in un diallelo. Ricordiamo tutti quando a proposito del tuo attuale ‘socio in Azione’ Renzi sostenevi che ‘è inaccettabile che un senatore della Repubblica, pagato dai cittadini, vada in giro per il mondo a fare il testimonial di regimi autocratici dietro pagamento di lauti compensi’. Ora però hai la possibilità di recuperare un po’ di coerenza. Vota con noi una legge per impedire ai parlamentari italiani di percepire anche solo un euro da Stati stranieri e regolamentare conflitto di interessi e attività di lobby. Ci stai?”, conclude Conte.
Camera, scontro Giachetti-M5S sulle retribuzioni dei parlamentari
Deputato Az-Iv: miserabili, decisione unanime. La replica: merito nostro