##Lombardia, bossiani fedeli a Fontana ma “vogliamo riconoscimento”

Senatur incontra a sorpresa presidente della Regione al Pirellone

DIC 20, 2022 -

Milano, 20 dic. (askanews) – A pochi giorni dalla scissione che ha portato alla nascita di un gruppo autonomo in Lombardia e all’espulsione dalla Lega salviniana di quattro consiglieri regionali lombardi fedeli a Umberto Bossi, il Comitato Nord fa un ulteriore passo in avanti e chiede il riconoscimento come lista autonoma da parte degli alleati del centrodestra, in cambio della fedeltà al presidente della Lombardia Attilio Fontana, in corsa per un bis alle regionali del 2023. È quanto emerso da un faccia a faccia tra lo stesso Fontana e il senatur, arrivato a sorpresa stamani al Pirellone. La richiesta, hanno sottolineato i bossiani, è “chiara ed inequivocabile: farsi parte attiva con gli alleati di coalizione al fine di riconoscere il Comitato Nord come lista all’interno della coalizione di centrodestra in appoggio al presidente Fontana”. Dall’altra parte del tavolo Fontana che ha poi riferito di avere raccolto la richiesta di Bossi: “La trasferirò agli alleati, non ho altro da aggiungere nel senso che ho fatto solo da intermediario in questa occasione”, ma “la mia è sicuramente una candidatura che unisce”. Per Fontana “la cosa importante” è che, a meno di due mesi dalle elezioni, sia stata ribadita la “volontà di sostenermi e di sostenere il centrodestra”, spazzando via il rischio di una diaspora verso il terzo polo e la candidatura di Letizia Moratti. Quanto a Bossi per il presidente lombardo è “in grandissima forma, lucidissimo come sempre e bravissimo” e voterà per lui: “Su questo non ci sono mai stati dubbi, lo conosco da troppi anni e siamo amici da troppi anni” ha detto dopo l’incontro. Resta il fatto che la richiesta di riconoscimento degli autonomisti sarà difficile da digerire da parte della Lega e il dialogo tra Salvini e Bossi è ridotto ai minimi storici. “La Lega è assolutamente in forze e in forma, le polemiche a livello locale non mi sfiorano. Devo portare a casa una manovra da 30 miliardi” ha tagliato corto il ministro delle Infrastrutture interrogato sulla questione. In ogni caso, per il segretario leghista, non c’è il rischio di alcuna scissione: “Ma quale scissione…la scissione dell’atomo” ha continuato negando il rischio che Bossi metta in discussione la sua leadership nella Lega. “Sono quattro anni che pronosticate la mia dipartita, così mi allungate la vita” ha concluso.