Bergamo, 22 nov. (askanews) – Il comparto dei Comuni è “l’unico ad aver dato attuazione alla legge Calderoli sul federalismo fiscale” e oggi attraverso la perequazione “capita che ci siano Comuni del sud che cedono (risorse, ndr) ai Comuni del nord”. Lo ha detto il presidente dell’Anci Antonio De Caro, intervistato da Askanews all’Assemblea dei Comuni in corso a Bergamo. Non si tratta quindi, osserva Decaro che è anche sindaco di Bari, “di una questione tra Nord e Sud, perché ci sono Comuni come Bari, Caserta, Cosenza, che in questa operazione di perequazione cedono risorse a Comuni che uno può pensare siano più ricchi, come Brescia, Ravenna, Rimini”. In altre parole, i Comuni hanno “superato la spesa storica e stiamo facendo un’operazione di perequazione, senza litigare, con unità, utilizzando un ristoro di un vecchio taglio di anni fa, un fondo esterno, per evitare problemi nei bilanci di alcuni comuni che perdono risorse a favore di altri Comuni che ne hanno più bisogno”. Ecco quindi che “nel calcolo tra le capacità fiscali di ogni Comune e i fabbisogni delle nostre comunità capita che ci siano Comuni del sud che cedono ai Comuni del nord. Quelli più in difficoltà – sottolinea Decaro – sono i Comuni più piccoli del Nord Italia, del Piemonte in particolare, e i Comuni più piccoli della fascia centrale, delle cosiddette aree interne del nostro Paese: sono i Comuni che stiamo aiutando di più in questa operazione, perché hanno una riduzione della capacità fiscale ma devono offrire dei servizi ai cittadini che devono essere uguali in tutto il Paese”. Si tratta di risorse destinate ad attività come “i servizi sociali, il trasporto scolastico per i disabili, gli asili nido” che “stiamo distribuendo tenendo conto delle capacità fiscale e del fabbisogno standard, cioè chi ha più bisogno avrà più risorse rispetto a chi ha meno bisogno. Lo abbiamo fatto in maniera unitaria e siamo gli unici che nell’ottica dell’unità del Paese, di coesione territoriale, dando attuazione a una norma del federalismo fiscale”. Decaro spiega infine le richieste dei Comuni sul tema dell’autonomia differenziata: “Al ministro Calderoli abbiamo posto alcune questioni: la prima è che vorremmo evitare moltiplicazioni: siamo per la filiera burocratica corta. La seconda è la tutela delle funzioni dei comuni, che sono tutelate dalla Costituzione: non vorremmo che alcune fossero assorbite da altri enti”.
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In difficoltà piccoli Comuni settentrionali e aree interne centro