Roma, 21 nov. (askanews) – “Credo molto nella nozione del servizio pubblico, per me una nozione molto alta, che però non deve essere la declinazione di un certo pensiero liberal, l’ossequio di un certo politicamente corretto. Per me servizio pubblico significa raccontare l’identità italiana”. Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, parlando a viale Mazzini nel corso della conferenza stampa “Un Mondo d’Italia. La nuova Rai per l’estero”, alla presenza dei vertici dell’emittente di Stato e del ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Un grande studioso francese, Ernest Renan si domandò ‘Che cos’è la nazione’; diceva: ‘la nazione è il plebiscito di ogni giorno’, che ciascuno di noi è chiamato giorno dopo giorno a declinare. Questa è la nazione. E quindi il servizio pubblico – ha detto ancora Sangiuliano – ha il dovere innanzitutto di raccontare l’identità italiana, che non sono i sofismi liberal ma sono Dante Alighieri, sono Machiavelli, sono Leopardi, sono Antonio Gramsci, sono Giovanni Gentile, sono Benedetto Croce. Questa è l’identità nazionale”. “Ho dimenticato tanti nomi importanti – Ariosto, Tasso – è ovvio che ce ne sono tantissimi; ma questo – ha concluso il ministro -deve essere il servizio pubblico. Non il servizio al partito unico del politicamente corretto, ma deve essere il servizio alla migliore identità storica italiana, quella che va da Gramsci a Croce, e deve essere plurale, deve essere ricca, deve essere autenticamente democratica”.
Sangiuliano: la Rai deve raccontare l’identità italiana
"Il servizio pubblico non è l'ossequio al politicamente corretto"