Cappato in presidio. Appello a Draghi per un dl sulle firme digitali

"Altrimenti noi esclusi" dalle elezioni

AGO 20, 2022 -

Politica Roma, 20 ago. (askanews) – “Oggi, sabato 20 agosto, sarò dalle 17 in Presidio sotto Palazzo Chigi per coltivare l’estrema speranza di un Suo cenno di attenzione e di risposta a questo tema, che non riguarda più la “nostra” Lista, ma lo stato di salute della democrazia nel nostro Paese”. Lo annuncia Marco Cappato, capo politico della lista “Referendum e democrazia con Cappato”, annunciando una manifestazione dalle 17 alle 21 presso la Galleria Colonna Alberto Sordi, per chiedere un intervento del Governo che riconosca validità alle firme digitali raccolte, parificando elezioni e referendum per i quali le firme digitali sono già riconosciute. Cappato, che ieri ha presentato le candidature della sua lista per Camera e Senato (oltre la metà donne), ha scritto al premier Mario Draghi, da cui attende una risposta sulla validità della firma digitale. “È passato ormai quasi un mese da quando ci siamo rivolti a Lei per sollevare una questione di massima rilevanza costituzionale, quale è la discriminazione contro i partiti non rappresentati in Parlamento che si vogliano presentare alle elezioni. Non avere ricevuto alcuna risposta, nemmeno a fronte di un lungo sciopero della fame da parte di 25 persone che si erano con fiducia a Lei rivolte, ci ha lasciato basiti. Ma non vogliamo rassegnarci. La raccolta di decine di migliaia di firme in pochi giorni a cavallo di ferragosto è materialmente impossibile per chi voglia rispettare la legge, cioè per chi raccolga le firme sulle liste già complete di candidati. Inoltre, a chi deve raccogliere le firme è fatto divieto di entrare in una coalizione che includa partiti rappresentati in Parlamento, che chiudono le liste solo a poche ore dal termine essendosi auto-esentati dalla raccolta”. “Da tre settimane – ricorda Cappato a Draghi- Le abbiamo rivolto una richiesta semplice: l’emanazione di un decreto che recepisca la piena validità della sottoscrizione con firma digitale per la presentazione delle liste, come già accade per la sottoscrizione dei referendum, così recependo anche la delega affidata dal Parlamento al Governo già da 5 anni.La firma digitale con SPID non cancellerebbe la discriminazione in atto, ma ne attenuerebbe l’impatto ostruzionistico contro le nuove liste. In assenza di un qualsiasi Suo cenno di risposta, come “Lista Referendum e democrazia” abbiamo provveduto a nostre spese (già oltre 50.000 euro) a predisporre e attivare una piattaforma privata di raccolta firme online. Lunedì saremo in grado di presentare la Lista certamente almeno in alcune circoscrizioni, ma, in assenza di un atto del Governo, c’è il rischio che la Lista sia estromessa dalle elezioni, pur essendo sostenuta da persone reali attraverso uno strumento riconosciuto dallo Stato per ogni tipo di atto pubblico”. Tor/Int2