Ruberti, Vladimiro De Angelis: ho solo cercato di fermare la lite

Mia frase poco felice ma decontestualizzata, io parte lesa

AGO 19, 2022 -

Campidoglio Milano, 19 ago. (askanews) – “Ho solo cercato di evitare che una discussione nata per futili motivi calcistici in una tavolata tra amici potesse degenerare”. Vladimiro De Angelis racconta ad Askanews la sua versione dei fatti della lite ripresa in un video diffuso dal sito del Foglio in cui viene minacciato di morte da Albino Ruberti, il capo di gabinetto del sindaco di Roma. Vladimiro è fratello di Francesco, l’ex consigliere regionale ed ex europarlamentare del Pd il quale, presente sul posto ma estraneo (come ha rivendicato in un comunicato stampa) alla dinamica della vicenda, ha rinunciato alla propria candidatura alle prossime elezioni politiche per “evitare strumentalizzazioni”. Vladimiro De Angelis precisa che la lite, come confermato dallo stesso Ruberti e dalla sua compagna, la consigliera regionale pd Sara Battisti, è scoppiata tra il capo di gabinetto del sindaco di Roma e “un’altra persona” e che vuole “fare chiarezza su alcuni punti fondamentali su cui sono emerse interpretazioni controverse e decontestualizzate”. Oltre al suo ruolo da “paciere” nella contesa, confermato nella sua lettera di dimissioni al sindaco dallo stesso Ruberti, Vladimiro De Angelis sottolinea che le parole attribuitegli, ‘Me te compro’ sono state effettivamente da lui pronunciate ma che erano solo la parte finale della frase: “Io non vivo di politica, vivo del mio lavoro”. E che si è trattato di uno sfogo “sicuramente poco felice, di cui mi sono subito scusato con la consigliera Sara Battisti” in risposta “alle minacciose parole di Ruberti, che si era rivolto alle persone che cercavano di placare gli animi e a me stesso, urlando ‘io ti rovino'”. “E’ evidente quindi che, in questo contesto, assume tutt’altro significato di quello che gli spezzoni video pubblicati possono lasciar intendere. Tra l’altro – aggiunge – nel momento delle riprese del video diffuso dal Foglio, io non ero nemmeno presente, ero già andato via. Spero – conclude De Angelis – di aver fatto definitiva chiarezza sul mio coinvolgimento nella vicenda, che mi vede parte lesa”.