Politica Milano, 16 ago. (askanews) – Dopo aver dichiarato di rinunciare alla candidatura in un collegio considerato “perdente”, la senatrice uscente Monica Cirinnà, protagonista delle battaglie per diritti e libertà personale e difesa della comunità Lgbt, è tornata oggi pomeriggio sui suoi passi per annunciare che, dopo averci “pensato tutta la notte” accetterà la candidatura “perché il pd è l’unico che può fermare questa destra oscurantista”. Una decisione maturata, ha detto, nonostante “lo schiaffo” ricevuto dal suo partito, che ha avuto una gestione delle candidature “a dir poco pessima” e per la quale ha ricevuto “un’offesa molto forte”. “Non è un ripensamento dettato per interesse ma per amore e rispetto per tanta gente”, che ha a cuore le battaglie sui diritti, ha detto Cirinnà in conferenza stampa. “Letta chiacchiera di occhi di tigre. Va bene, li tiro fuori questi occhi di tigre. Ma lo faccio solo” per tutte le persone che in queste ore “mi hanno chiesto di restare. Perché il pd è l’unico che può fermare questa destra oscurantista”. “Penso che combattere come l’ultimo dei gladiatori, è l’unico modo per non sottrarmi a una responsabilità, è l’unico modo per dire ‘esistete'”, ha aggiunto Cirinnà, che però non ha lesinato critiche al suo partito. “Mi è stata tolta la possibilità capolista al proporzionale al Senato – ha detto Cirinnà – non sono stata valorizzata come dirigente nazionale per il lavoro che ho fatto e le competenze che ho” nonostante il partito su base regionale avesse “votato in direzione all’unanimità” la proposta che prevedeva la candidatura come capolista al collegio Roma 1 e che “era valida fino a 48 ore fa”. Una proposta che è diventata “carta straccia”. La senatrice ha lamentato di essere stata assegnata al collegio uninominale Roma 4 che “contiene territori per i quali non sono adatta. Sono sbagliata per quei territori, e forse anche per i temi per cui mi occupo. Credo – ha aggiunto – che ci sia una volontà purtroppo di tenere un po’ questi argomenti, i diritti, un po’ taciuti”. E “questo è un grande regalo fatto alla destra”, ha detto, citando sondaggi che danno “danno vincitore il candidato della destra”. “Per questo la mia delusione, l’offesa è stata molto forte, mi sono sentita colpita in prima persona. Ero certo di poter far un bel lavoro, ho ricevuto uno schiaffo”, ha affermato, prima di leggere, commossa, alcune mail di sostegno che ha raccontato di aver ricevuto assieme a messaggi e telefonate nella notte scorsa. Il pd, ha concluso, “deve battersi per i diritti. Penso che farà una battaglia difficile, complicata, ma forse vale la pena di farla per salvare l’Italia” e “vale ancora di chiedere di votare il pd, nonostante i tanti errori. Sto in battaglia nonostante avessi ritenuto di non farlo perché tante persone me l’hanno chiesto”. Mda/Int2
Cirinnà ci ripensa: “schiaffo” dal Pd ma accetta la candidatura
"Pessima gestione delle candidature", ricevuta "un'offesa molto forte"