Governo Roma, 19 lug. (askanews) – Durerà due giorni il confronto parlamentare per decidere se rinnovare la fiducia al Governo Draghi, libero il premier in ogni momento se lo ritiene di stoppare il confronto e tornare al Quirinale per rinnovare le dimissioni presentate giovedì scorso e congelate da Mattarella, che le ha respinte rinviando premier e governo alle Camere. L’appuntamento clou nell’arena di palazzo Madama è dalle 9,30 di domattina. Finita la sua relazione programmatica l’aula del Senato sarà sospesa e Draghi si sposterà alla Camera, dove alle 10,30 consegnerà in aula al presidente della Camera Fico il testo delle dichiarazioni programmatiche rese in Senato. Dalle 11,30 Draghi sarà di nuovo in Senato per un dibattito fiume fino alle 16,30. Quando ci sarà una nuova interruzione. Quindi, eventuale replica di Draghi e dichiarazioni di voto. Con inizio della chiama alle 18,30. Per le 19,30 il risultato del voto al Senato dovrebbe essere proclamato. Il tutto ammesso e non concesso che Draghi, ascoltato il dibattito al Senato, non decida, anzichè replicare in aula e passare al voto, di salire al Quirinale e confermare le sue dimissioni. Giovedì, invece, a voto del Senato acquisito e prima fiducia certificata i riflettori si sposteranno su Montecitorio. Dalle 9 inizierà la seduta con primi interventi intorno alle 9,30. Fino alle 11,30 quando toccherà a Draghi replicare. E successive dichiarazioni di voto dei gruppi. Alle 13,45 è programmata l’inizio della chiama nominale. Fra le 15 e le 15,30 Draghi, se ancora premier, otterrà con la proclamazione del risultato di Montecitorio la fiducia bis definitiva del Parlamento. Tor-Gal/Int2