Ucraina Roma, 4 giu. (askanews) – “Ben vengano delle risoluzioni che siano il più possibile condivise perché il giorno dopo il presidente del Consiglio Mario Draghi dovrà andare al tavolo europeo e portare avanti delle battaglie che passano per il costo dell’energia, per il costo delle materie prime e dei beni alimentari di prima necessità, è un momento molto delicato e quindi confido nel fatto che il Parlamento possa esprimere la massima compattezza”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a margine di un appuntamento a Somma Vesuviana (Napoli), ha risposto ad una domanda sulle comunicazioni che il premier Draghi terrà nelle aule parlamentari alla vigilia del Consiglio europeo. Poi al ministro viene chiesto un commento sulle parole del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il quale nel corso di un incontro al Festival dell’Economia di Trento, aveva definito “un passaggio rischioso” le comunicazioni del premier Draghi in Parlamento sulla crisi in Ucraina, previste per il 21-22 giugno. “Io credo che dobbiamo dare la massima espressione di unità e compattezza – ha ribadito Di Maio – perché siamo di fronte al momento storico nel quale è veramente importante lavorare come sistema paese e se stiamo parlando di una risoluzione che deve portare il giorno dopo il presidente del Consiglio al tavolo europeo con la massima forza e spinta politica, allora servirà grande compattezza”. “Noi – prosegue il ministro – possiamo fare tutte le previsioni del mondo sulla durata della guerra in Ucraina ma il punto vero è che come Occidentali noi stiamo lavorando come dal primo giorno per un dialogo e un percorso di pace”. Per l’esponente del M5S, è “chiaro ed evidente che noi di fronte abbiamo una Russia che continua ad intensificare i bombardamenti sul Donbass, a bloccare il grano nei porti e continua a non dare nessun segnale di volere la pace e questo è molto complicato per noi, perché per volere la pace bisogna volerlo in due e credo che in questi 100 giorni Zelensky abbia dato grande apertura su molti temi. Salvo trovarsi una Russia che intensifica l’attacco armato”. “Sulle materie prime – prosegue Di Maio – non dobbiamo dimenticare un grande problema che è il prezzo dei beni alimentari. In particolare il grano, dove ci sono 30 milioni di tonnellate bloccate nei porti ucraini dalle navi da guerra russe. Quello che noi stiamo facendo è lavorare affinché la Russia sblocchi l’export di grano nei porti ucraini perché in questo momento che il grano non va solo nei porti o in generale nei mercati europei, senza quel grano rischiamo che scoppiano nuove guerre in Africa”. Per il ministro c’è il rischio di “instabilità politica, proliferazione di organizzazioni terroristiche e colpi di Stato. Questo è quello che può produrre la crisi di grano che stiamo vivendo e lo dico da ministro degli Esteri”. “Noi martedì faremo una prima sessione di dialogo con i paesi del Mediterraneo sulla sicurezza alimentare e lavoreremo con tutti i partner insieme alla Germania alla Turchia alla Francia e tanti altri, per arrivare all’obiettivo di sbloccare le quantità di grano che devono uscire dall’Ucraina in un momento storico nel quale le famiglie non possono sostenere aumenti del costo dell’energia, le industrie l’aumento dei costi dei materiali e in tutto il mondo l’aumento del costo del grano e quindi del pane”, spiega Di Maio, per il quale “la guerra mondiale del pane è già in corso e dobbiamo fermarla e Putin deve venire al tavolo e raggiungere prima possibile un accordo di pace che passa anche per un accordo sul grano come un accordo sul cessate il fuoco”. Infine, sulle polemiche legate al mancato viaggio di Salvini a Mosca aggiunge: “Quello che abbiamo visto in questi giorni, anche gli attacchi al sottoscritto fanno parte di una modalità di campagna elettorale per cui io credo che Salvini arriverebbe anche ad attaccare i suoi ministri della Lega pur di ottenereuno slogan nuovo in campagna elettorale. Ciò che posso dire è che dobbiamo lavorare tutti quanti per la pace ed evitare di strumentalizzare il corpo diplomatico e le relazioni diplomatiche con altri paesi – evidenzia Di Maio – e soprattutto in un momento così complicato a livello nazionale, almeno in questo la politica deve restare unita almeno sulla guerra e dobbiamo tutti quanti lavorare sotto i colori del nostro tricolore come paese e non dividerci, perché se lo facciamo permettiamo ai nostri nemici di speculare sulla nostra postura internazionale”. Secondo il ministro è importante non fare azioni che indeboliscono la nostra reputazione internazionale che è alta perché abbiamo la massima credibilità. Abbiamo sostenuto gli ucraini in tutte le forme che potevamo sostenerli e continueremo a lavorare con loro per la pace ma soprattutto per permettergli di difendere la sovranità e integrità del territorio”, conclude. Aff/Pie
Di Maio: Draghi in aula? Confido compattezza Parlamento
La Russia continua a non dare segnali di pace