“Sul ddl Zan impantanati a discutere, ma i giovani sono avanti” (Dadone)

"L'odio transfobico si combatte a scuola e in famiglia"

GIU 4, 2021 -

Ddl Zan Roma, 4 giu. (askanews) – “Siamo ancora qui impantanati a discutere del Ddl Zan, ma fuori i giovani sono molto più avanti”.Così Fabiana Dadone, ministro delle Politiche giovanili, in un’intervista al quotidiano la Repubblica. “Al di là dell’aspetto medico e psicologico, che resta fondamentale, bisogna continuare il cammino culturale – dice – dobbiamo abituare il Paese a un dibattito sull’affettività: è una tematica ritenuta di secondo piano, di cui ci ricordiamo solo quando si scatena il dibattito parlamentare e invece è fondamentale”. Secondo l’esponente pentastellato di governo si deve “lavorare sul rispetto reciproco, sull’insegnare ad accettare il proprio corpo così com’è, sul decostruire un modello di bellezza unico e standardizzato che coincide con quello che la società ci impone, sul rifiutare il concetto di normalità, sul discutere di come si creano i rapporti umani. I ragazzi sono molto più aperti di noi che abbiamo ancora ritrosia ad affrontare questi temi”. L’odio transfobico si combattono in famiglia e a scuola, “dove i ragazzi passano la maggior parte del loro tempo” e dove si può e si deve “fare di più. Sui social vanno bene i controlli, le restrizioni ai profili, la censura, ma c’è un problema culturale legato alla diffusione di messaggi di odio. E non penso solo all’omofobia e alla transfobia, ma anche al bullismo, alla stigmatizzazione in base a ipotetici parametri di bellezza o di una normalità che non esiste”. Dadone aggiunge che “purtroppo leggiamo dalle cronache di continui episodi di ragazzi pestati perché omosessuali, considerati diversi. E questo ci dimostra che dobbiamo lavorare di più sul rispetto e l’inclusione. Un allarme sociale c’è. Non perdiamo di vista però che la maggior parte dei giovani ha una sensibilità spiccata, un’attenzione contro le discriminazioni e il bullismo”. Il Ddl Zan è una legge necessaria: “Un conto è la libertà di opinione, un conto è l’istigazione all’odio, l’accanirsi contro chi ha un orientamento sessuale o un’identità di genere diversi dai nostri. Trovo assurdo il dibattito che si è creato in Parlamento tra chi è pro e contro”. Vis/Int5