Roma, 15 mag. (askanews) – Si svolgerà martedì 18 maggio il convegno dal titolo “Il mutamento della mafia: i fondi europei e le terre liberate”, un percorso tematico e d’approfondimento sulle infiltrazioni mafiose in agricoltura e sulle normative messe in atto per contrastarle. All’evento, organizzato dal Liceo Meli di Palermo, hanno aderito scuole e università di tutte le regioni italiane, un bacino di migliaia di studenti (più di 60 scuole e 5 Università).
La mattinata vedrà come relatori autorevoli esponenti delle Istituzioni, del mondo accademico e delle Forze dell’Ordine e, fra essi, il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho e la Ministra degli Interni Luciana Lamorgese, che concluderà i lavori.
Sarà l’occasione per approfondire il tema delle infiltrazioni mafiose in agricoltura, a cinque anni dall’attentato mafioso che ha colpito Giuseppe Antoci e gli uomini della sua scorta. Sarà anche un momento per riflettere sui risultati raggiunti grazie anche alle normative messe in atto per contrastarle.
L’iniziativa rinnova l’impegno nella lotta alla mafia del liceo Meli, di cui fu alunno Paolo Borsellino. Il 21 febbraio del 1984, con la presidenza del Prof. Aldo Zanca, il Liceo Meli ha organizzato al Teatro Politeama di Palermo, nel corso della seconda guerra di mafia, un’assise nazionale contro la mafia aperta dai saluti del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, e del Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Abdon Alinovi, a cui parteciparono migliaia di studenti. Uniti in un coordinamento che raccoglieva i rappresentanti studenteschi di 35 istituti superiori, il movimento studentesco di Palermo fu propulsore e protagonista di una risposta corale della città contro la violenza mafiosa, che in quegli anni insanguinò le strade di Palermo, lasciando per terra oltre mille morti.
Questa volta, il 18 maggio, il Liceo Meli racconterà, insieme a migliaia di studenti italiani, una partita vinta contro la mafia e il lavoro di Giuseppe Antoci, salvato dagli uomini di scorta della Polizia di Stato dal gravissimo agguato mafioso, che con il suo Protocollo diventato Legge ed inserito nei tre cardini del Nuovo Codice Antimafia, ha scritto un’importante pagina di lotta alla mafia. Al Liceo Meli, dunque, un’altra bella testimonianza di cultura della Legalità e di Educazione alla Cittadinanza che i ragazzi sapranno far diventare un seme affinché possa germogliare nelle coscienze di ognuno di loro.
Il Convegno avrà inizio alle ore 9 e, dopo i saluti della Dirigente Scolastica Cinzia Citarrella, del Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Stefano Suraniti e dei Rettori di Palermo Fabrizio Micari e di Urbino Giorgio Calcagnini, si snoderà in tre distinti panel:
Il primo panel, in modalità online, alle ore 9,30, dal titolo: “Il Protocollo di Legalità e i primi atti normativi a difesa degli Agricoltori”, vedrà la partecipazione dei Prefetti di Messina Cosima Di Stani, e Palermo, Giuseppe Forlani, del Presidente del TAR Sicilia Calogero Ferlisi, della Prof.ssa dell’Università Alma Mater di Bologna Stefania Pellegrini, di Giuseppe Antoci, oggi Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto e del Direttore Generale di Agea Gabriele Pagliardini. Il panel verrà coordinato da Alessio Ribaudo, giornalista del “Corriere delle Sera”.
Al secondo panel, che si svolgerà al Liceo Meli dalle ore 10,25, dal titolo: “I risultati operativi e l’argine alle infiltrazioni mafiose in Agricoltura” parteciperanno il Prefetto Francesco Messina – Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, il Generale di Divisione dei Carabinieri Pasquale Angelosanto – Comandante Nazionale dei ROS ed il Generale di Divisione della Guardia di Finanza Riccardo Rapanotti – Comandante della Regione Sicilia. Si parlerà dei risultati ottenuti in questi anni che vedono, tra l’altro, celebrare proprio in questi mesi all’aula bunker di Messina, il maxiprocesso “Nebrodi”, il più importante processo in Italia e in Europa sui fondi europei per l’agricoltura in mano alle mafie. Il panel verrà coordinato da Salvo Palazzolo, giornalista di “Repubblica”.
Il terzo panel, in modalità online dalle ore 11,10, dal titolo: “La normativa antimafia come strumento per liberare i territori dalla pressione mafiosa”, vedrà la partecipazione del Sen. Franco Mirabelli della Commissione Nazionale Antimafia, del GIP del Tribunale di Palermo Nicola Aiello, del Vice Direttore dell’AGI Paolo Borrometi, del Prof. Costantino Visconti, docente dell’Università degli Studi di Palermo e consulente del Ministro della Giustizia Marta Cartabia, dell’On. Nello Di Pasquale della Commissione Regionale Antimafia e della Prof.ssa Maria Falcone Presidente della Fondazione Falcone. Il panel verrà coordinato da Nino Amadore, giornalista de “Il Sole 24 ore”.
A seguire il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, presente al Liceo Meli, dialogherà con il Direttore Rai Andrea Montanari sui temi della “Lotta alla mafia nel segno della normalità come prospettiva per lo sviluppo”.
La chiusura e il saluto, alle migliaia di studenti collegati, saranno affidati alla Ministra degli Interni Luciana Lamorgese.
Alla fine del convegno verrà inaugurata all’interno del Liceo Meli la “Strada della Legalità”. A tagliare il nastro sarà il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho alla presenza del Prefetto di Palermo Forlani, di Maria Falcone e Giuseppe Antoci.
“Ringrazio di cuore S.E. la Ministra degli Interni Luciana Lamorgese e il Procuratore Nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, nonché tutti i relatori che hanno accettato il nostro invito – dichiara la Dirigente Scolastica del Liceo Meli Cinzia Citarrella — La lotta contro le mafie è stata e sempre sarà al centro delle nostre attività al fine di formare cittadini onesti e consapevoli, per poter costruire una società libera dalle mafie e da ogni forma di prevaricazione”.
“È stata ed è una strada tortuosa, gravida di insidie, paure, preoccupazioni e sofferenze” – dichiara Giuseppe Antoci. “Mai più potremo essere gli stessi uomini che eravamo fino a qualche ora prima dell’attentato, ma la verità è che noi abbiamo capito che la resilienza e la difesa senza “se” e senza “ma” della dignità delle persone perbene doveva essere la sola e vitale questione a guidare i nostri passi. Abbiamo fatto solo questo – conclude Antoci – il nostro dovere e li abbiamo messi all’angolo. Lo Stato ha vinto e continua a vincere. Al Meli proprio lo Stato racconterà questa bella vittoria”.