Roma, 5 mar. (askanews) – Si apre da lunedì prossimo per Mario Draghi un’agenda fitta di appuntamenti, anche pubblici. Dal giorno della illustrazione delle linee programmatiche del suo governo in Parlamento per la fiducia, il 17 e 18 febbraio, il premier è intervenuto soltanto alla inaugurazione dell’anno giudiziario alla Corte dei conti. Entrambi sono stati discorsi istituzionali – quello ai giudici contabili quasi passato in silenzio – ma ora per la Festa della donna, l’8 marzo, ci sarà il suo esordio forse più “politico” e “pubblico”: interverrà (alle 16 in streaming) alla Conferenza “Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere”, promossa dalla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti. Lo farà dopo aver partecipato la mattina al Quirinale alla celebrazione della Festa, tornata oggi (sia pure in modalità “da remoto”) dopo la cancellazione dello scorso anno causa esplosione del Covid.
In queste due settimane il premier ha “spiazzato” i media evitando qualunque esposizione personale. Ha sorpreso, in particolare, la scelta di affidare l’illustrazione del suo primo Dpcm (un atto per definizione Decreto del presidente del consiglio dei ministri) lo scorso 2 marzo, ai ministri Gelmini e Speranza, accompagnati dagli esperti del Css e del Iss. Un primo segnale del cambio di passo anche sul fronte della comunicazione. Non più dirette via social quotidiane ma interventi mirati e scelti con cura.
Anche in questo caso comunque si tratterà di un videomessaggio, visto che la Conferenza a causa del Covid si svolgerà con delle misure di sicurezza che privilegiano le presenze “da remoto”.
Quanto al tema scelto per l’intervento pubblico, ossia la “parità di genere”, per conoscere il punto di vista di Draghi si può tornare alle parole pronunciate in Parlamento: “Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge – aveva detto Draghi -: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi”. Il premier aveva inoltre assicurato l’impegno del suo governo per “un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia o lavoro”.
Un richiamo quanto mai attuale alla luce della decisione di chiudere le scuole a causa della terza ondata di Covid in corso che colpirà certamente, come è già stato per le precedenti, proprio le donne su cui pesa prevalentemente la cura dei figli.
La crisi economica prodotta dalla pandemia, inoltre, ha registrato una perdita di occupazione soprattutto femminile.
Dopo essersi concentrato sulla partenza della macchina del governo e aver nominato gli esperti per gestire l’emergenza sanitaria e soprattutto la campagna vaccinale, Draghi dalla prossima settimana parteciperà ad una serie di appuntamenti, quasi tutti legati al tema evidentemente, recandosi in due luoghi simbolo: venerdì prossimo a Roma la visita ad un centro vaccinale, vera nota dolente i vaccini di questa fase della crisi pandemica e su cui il governo sta concentrando la sua azione sia interna che esterna, a livello Ue e internazionale. Poi il 18 il presidente del Consiglio parteciperà alle celebrazioni in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus che si terrà a Bergamo. Notizia che è stata molto apprezzata dal sindaco Giorgio Gori: “È un’attenzione che onora la nostra comunità e di cui siamo sin d’ora grati al presidente Draghi”.
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