Roma, 9 feb. (askanews) – Franco Marini, ex leder della Cisl ed ex presidente del Senato, è morto nella notte a Roma. Aveva 87 anni e da qualche giorno era ricoverato nella clinica Villa Mafalda. Nato il 9 aprile 1933 a San Pio delle Camere, in provincia de L’Aquila, Marini era laureato in giurisprudenza e, prima dell’esperienza politica, ha avuto una lungo impegno nella Cisl di cui è stato segretario generale dal 1985 al 1991.
Da sempre impegnato nell’Azione Cattolica e nelle Acli è stato segretario organizzativo del partito della Margherita. Iscritto alla Democrazia Cristiana dalla metà degli anni ’50, ha militato nella “Sinistra Sociale”, la corrente storica della DC che ha avuto tra i suoi leader Giovanni Gronchi, Giulio Pastore e Carlo Donat Cattin.
E’ stato presidente del Senato nella XV legislatura, dal 2006 al 2008, negli anni difficili, per la risicata maggioranza a Palazzo Madama, del governo Prodi II. In occasione del suo discorso di insediamento in Senato pronunciò parole che oggi suonano profetiche: “La forza di una democrazia matura come la nostra risiede anche nel saper convergere insieme sulle decisioni e le scelte migliori per il nostro Paese; farlo senza il timore di perdere le nostre identità, che sono un bene prezioso, e le stesse responsabilità che hanno maggioranza e opposizione”.
In precedenza era stato ministro del Lavoro e della previdenza sociale nel VII Governo Andreotti e poi deputato nella XI, XII, XIII e XIV legislatura. Noto anche il suo impegno in Europa.
Eletto nel 1999 al Parlamento Europeo, V legislatura, nella lista del Partito Popolare Italiano nella Circoscrizione Italia centrale con 60.073 voti. In tale ambito è stato membro della Commissione per gli affari esteri, i diritti dell’uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa, della Delegazione ella Commissione parlamentare mista UE-Turchia e membro sostituto della Commissione per i problemi economici e monetari.
Corale il cordoglio della politica. “Ci ha lasciato Franco Marini”, ha scritto sui social Pierluigi Castagnetti. “Già presidente del Senato, ministro del Lavoro, segretario generale Cisl e segretario generale Ppi. Uomo integro, forte e fedele a un grande ideale: la libertà come presupposto della democrazia e della giustizia. Quella vera”.
“Un grande Italiano. Instancabile combattente a difesa del futuro e dei diritti dei lavoratori” ha scritto anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Protagonista e guida dei cattolici democratici, è stato, davvero per tutti, un esempio e un punto di riferimento per il suo pensiero e per la sua voce libera e autorevole. Tra i fondatori del Partito Democratico, ha combattuto per rafforzare la democrazia e per un Italia più giusta. Siamo tutti più soli”.
“Ci ha lasciato uno dei grandi protagonisti del sindacato e della politica degli ultimi 40 anni” ha commentato a sua volta Dario Franceschini. “Uno degli artefici della nascita dell’Ulivo e del centrosinistra, quando con coraggio impedì che il PPI scivolasse a destra. Io perdo un Maestro, un Padre, un Amico”.
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