Roma, 18 nov. (askanews) – Va avanti in commissione Affari Costituzionali alla Camera l’esame del nuovo decreto che modifica i decreti Salvini in tema di migranti e sicurezza e che divide il Movimento 5 Stelle che, con il governo Conte I, aveva sostenuto le misure volute dal leader della Lega. Il provvedimento è atteso in aula lunedì 23 novembre e da giovedì i tempi saranno contingentati proprio per consentire di rispettare il timing. Solo uno l’emendamento approvato finora con il parere favorevole del governo e dei relatori Vittoria Baldino (M5s) e Fabio Miceli (Pd): si tratta della proposta di modifica del dem Stefano Ceccanti che abroga le quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato per lavoro subordinato tramite i decreti flussi.
“Una sanatoria criminale”, l’hanno definita i deputati della Lega Igor Iezzi, Simona Bordonali, Ketty Fogliani, Cristian Invernizzi, Nicola Molteni, Alberto Stefani, Gianni Tonelli, Gianluca Vinci, Edoardo Ziello. “Gravissimo lo stop al tetto delle quote nei decreti flussi approvato nel decreto Sicurezza con un emendamento del solito Pd. Aprire le porte a tutti, di fronte a una crisi epidemiologica dilagante come questa, è inaccettabile per il sistema paese e per gli italiani. Peraltro, con il rischio di far entrare più stranieri di quanti l’Italia possa assorbire e ingrossare così le fila della criminalità”, hanno affermato.
Bocciato l’emendamento a prima firma del deputato campano di M5s Luigi Iovino e sottoscritto da una ventina di pentastellati (Luca Frusone, Emanuela Corda, Roberto Rossini, Alvise Maniero, Francesco Berti, Pino Cabras, Davide Zanichelli, Davide Serritella, Michele Sodano, Raphael Raduzzi, Giovanni Currò, Luca Carabetta, Gabriele Lorenzoni, Cristian Romaniello, Luciano Cadeddu, Luciano Cillis, Arianna Spessotto, Andrea Colletti, Mattia Fantinati). La proposta di modifica, identica a quelle della deputata di Fi Laura Ravetto e della deputata della Lega Simona Bordonali, chiedeva di sopprimere la parte del provvedimento che consente di convertire in permesso di soggiorno per motivi di lavoro i permessi di soggiorno per protezione speciale, per calamità, per residenza elettiva, per acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, per attività sportiva, per lavoro di tipo artistico, per motivi religiosi, per assistenza minori. La commissione ha bocciato l’emendamento che non è stato sostenuto dai 5 stelle componenti della Commissione.
Poco prima del voto Igor Iezzi, Lega, aveva fatto “appello ai sottoscrittori dell’emendamento: andate avanti, non mollate, siete quelli che hanno fatto il vaffa day, si sono battuti contro i poteri forti, hanno contrastato la casta come una piovra attaccata alle poltrone. Non piegatevi alle logiche del Pd, abbiate la dignità di portare avanti le vostre battaglie, noi saremo al vostro fianco”.
“Il permesso di soggiorno si potrà garantire praticamente a chiunque con questo provvedimento”, ha detto Ravetto prendendo la parola in Commissione. “Vi immaginate se un italiano andasse in Germania o negli Usa perché in Italia abbiamo avuto delle calamità? E’ solo ideologia per poter andare in giro a dire che avete smontato i decreti Salvini”, ha aggiunto.