Cobas: usare struttura Legnano e non Fiera per ricovero pazienti

E' l'ex "monoblocco" con camere attrezzate per l'ossigeno

MAR 17, 2020 -

Milano, 17 mar. (askanews) – Al posto dei locali della Fiera di Milano utilizzare l’esistente struttura già attrezzata e abbandonata, il “monoblocco” di Legnano. Lo scrive in una lettera aperta aperta indirizzata al presidente della Regione Lombardia, all’assessore al Welfare e al Commissario straordinario Guido Bertolaso, Riccardo Germani, portavoce di ADL Cobas Lombardia e operatore sanitario dell’Ospedale di Legnano.

Germani ha raccolto la proposta di un gruppo di lavoratrici e lavoratori dell’Ospedale, che propone un’alternativa alla costruzione dei nuovi posti letto all’interno della Fiera. “Probabilmente il commissario straordinario Bertolaso non è a conoscenza della presenza di una struttura che ha tutte le potenzialità per accogliere velocemente nuovi pazienti proprio qui vicino all’ex zona fiera – si legge nella lettera – A Legnano, a poca distanza dalla zona Fiera, esiste il ‘vecchio monoblocco’ e ben 2 padiglioni realizzati e predisposti 10 anni fa con tutte le attrezzature. Sembra che pochi si ricordino ciò che oggi potrebbe essere invece una risorsa per garantire immediatamente, centinaia e centinaia di nuovi posti letto”.

Nella struttura esistono: “Camere già attrezzate con predisposizione di ossigeno, una rianimazione, reparti di terapia intensiva che sono chiusi, mentre resta aperto e funzionante in una struttura nuovissima un prezioso laboratorio di analisi. A nostro avviso – prosegue la lettera – sarebbe una soluzione immediata se si rendesse operativa questa struttura con l’investimento di meno risorse economiche che potrebbero, invece, essere utilizzate per materiali, dispositivi e per assumere il personale sanitario che servirebbe a gestire più di 500 posti letto che si renderebbero disponibili senza alcuno spreco di risorse e di tempo.

“Noi lavoriamo all’ospedale attualmente attivo a Legnano – ha proseguito – che è di recente costruzione ed oggi sta operando con grande professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici tutte, come meglio può per accogliere i malati di covid 19, anche grazie ad un’amministrazione che da subito ha affrontato in maniera pragmatica l’emergenza mettendo a disposizione reparti da destinare ai malati e personale, ma come dappertutto i posti non sono mai abbastanza. Abbiamo una risorsa e ci aspettiamo che venga attivata per il bene comune di tutta la regione”, concludono i lavoratori, che invitano le autorità a “fare un sopralluogo e verificare”.