Genova, 29 mag. (askanews) – E’ attesa per domani la sentenza sulle cosiddette “spese pazze” in Regione Liguria. Tra i 22 consiglieri ed ex consiglieri regionali accusati di peculato e falso, anche il viceministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi. Per l’esponente leghista il procuratore aggiunto di Genova, Francesco Pinto, ha chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione.
Secondo la procura del capoluogo ligure, gli imputati, nel periodo compreso tra il 2010 e il 2012, si sarebbero fatti rimborsare, facendo finta che si trattasse di spese istituzionali, cene, viaggi, gite al luna park, gratta e vinci, fiori, birre, ostriche e vari oggetti acquistati per uso personale, per un ammontare complessivo di diverse centinaia di migliaia di euro.
A Rixi, che all’epoca ricopriva il ruolo di capogruppo regionale della Lega, vengono contestate, oltre ad una serie di spese proprie non congrue, anche spese effettuate da altri consiglieri che il viceministro leghista avrebbe approvato senza verificare se fossero davvero legate ad attività istituzionali.
Nelle ultime udienze gli avvocati difensori di alcuni imputati avevano chiesto, in via subordinata all’assoluzione, la riformulazione del reato da peculato a indebita percezione di erogazioni o fondi pubblici a seguito dell’entrata in vigore della nuova legge sul peculato.