Roma, 29 apr. (askanews) – Finisce sul tavolo dell’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, il caso del servizio della TgR Emilia Romagna sulla manifestazione di Predappio per l’anniversario della morte di Benito Mussolini. L’ad, a quanto si apprende, avrebbe espresso “profonda irritazione” per l’accaduto, chiedendo poi al direttore della TgR, Alessandro Casarin, una relazione sui tempi e le modalità di realizzazione del pezzo. Il caso ha scatenato numerosi commenti di esponenti politici, con Pd e Leu che attaccano Casarin – chiedendone le dimissioni – ma anche l’ad della Rai.
Ma la direzione della TgR “si dissocia” e “prende le distanze”, annunciando che saranno fatte “d’intesa con l’azienda” “le valutazioni del caso”. E’ proprio Casarin a ribadire, difendendosi dalle accuse, che i contenuti del servizio “non corrispondono alla linea editoriale che, come ho illustrato alle 24 redazioni della Tgr, si basa sul principio di una informazione equilibrata”, “equilibrio che deve rispettare la storia della democrazia italiana”. Anche il Cdr della redazione Rai dell’Emilia Romagna si dissocia, ricordando che “la messa in onda dei servizi è stata decisa dal caporedattore” e che il servizio pubblico trova fondamento nel “Contratto di servizio, che è strettamente ancorato alla Costituzione italiana, antifascista e antirazzista”.
Ma il caso politico è ormai scoppiato. A porre la questione il Dem Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza, che in un post su Facebook parla di “apologia di fascismo” per un servizio di “due minuti di interviste e immagini, con tanto di saluti romani, sulla manifestazione fascista di Predappio per l’anniversario della morte di Mussolini”. “L’amministratore delegato Salini spieghi se questa è la nuova informazione Rai – chiede Anzaldi -. Chi ha deciso di mettere in onda quel servizio? Chi non ha controllato? Il direttore Casarin sia chiamato a risponderne”.
“Il direttore Casarin intanto offra le sue dimissioni, non è ammissibile che la Rai trasmetta tali nefandezze”, sottolinea il senatore Davide Faraone, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza. Un altro componente Dem della commissione, Salvatore Margiotta, osserva che “Salini si sveglia tardi”, perché “l’informazione Rai da molti mesi ha preso una brutta china e si sta adeguando alla linea imposta dalla Lega che flirta, ormai senza pudore, con l’estrema destra”. “Ci aspettiamo – conclude Margiotta – che l’ad prenda delle misure serie per proteggere la Rai dal tentativo, neppure troppo velato, di trasformarla in una tv di regime per sovranisti nostalgici del fascismo”. Per Marco Di Maio, deputato Pd, “è inaccettabile che la Rai mandi in onda un servizio che racconta la manifestazione di Predappio come se fosse qualcosa di ordinario, di tollerabile, di compatibile con i dettami del nostro ordinamento”.
Federico Fornaro, infine, capogruppo di Leu alla Camera e componente della Vigilanza, definisce il servizio della Tgr Emilia-Romagna su Predappio come “l’esatto contrario della missione della Rai di servizio pubblico”. “Bene dunque – aggiunge – che l’amministratore delegato Salini abbia avviato una indagine interna, a condizione, però, che porti rapidamente all’individuazione dei responsabili della messa in onda e ai conseguenti provvedimenti. Vigileremo in Commissione affinché non cada il silenzio su questa vicenda”.
Voce fuori dal coro quella del direttore del Tg de La7, Enrico Mentana, convinto che “un reportage, anche breve, debba documentare quel che sta avvenendo, senza il dovere di interventi riequilibratori (che nel caso avrebbero avuto ancor meno senso)”.