Milano, 15 mar. (askanews) – “Si tratta di un aumento del rischio di frattura legato a una riduzione della quantità di osso e della sua qualità – spiega ad askanews Iacopo Chiodini, Presidente della Società Italiana Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro -. Colpisce circa 5 milioni di persone in Italia, la maggior parte donne ma anche maschi, e si caratterizza da un aumento del rischio di frattura da fragilità. In Italia abbiamo circa 500 mila fratture da fragilità all’anno, di cui 150 mila di femore, e sono destinati ad aumentare di circa il 20% nei prossimi 10 anni”.
L’arma più efficace per sconfiggere l’osteoporosi è la vitamina D, molecola importantissima per il buon funzionamento del metabolismo osseo: “La vitamina D – sottolinea Chiodini – è fondamentale perchè senza la vitamina D in quantità sufficienti nel sangue non si assorbe abbastanza calcio nell’intestino, il calcio tende a ridursi nel sangue e riducendosi nel sangue l’organismo compensa andando a prenderlo dall’osso. Impoverendo l’osso di calcio, aumenta il rischio di frattura. Senza la vitamina D e senza un adeguato apporto di calcio i farmaci per l’osteoporosi non funzionano”.
I tradizionali trattamenti a base di vitamina D hanno tuttavia mostrato tuttavia forti limitazioni: “La modalità di somministrazione, che costringeva le persone ad avere un dosaggio quotidiano, quindi a dosare e contare le gocce – osserva Mario Sfrappini, Presidente della Fondazione Italiana Osteoporosi e malattie dello Scheletro -. L’incertezza nelle fasi iniziali per cui si è avvalsa l’idea di poter metterle sul pane proprio per evitare l’untuosità che questo potesse dare come effetto collaterale, e quindi disgusto per alcuni soggetti. La difficoltà a reperire le bottigliette nelle confezioni che invece possono essere assunte mensilmente o quindicinalmente”.
Così, per migliorare l’aderenza terapeutica dei pazienti in trattamento cronico, Ibsa Farmaceutici ha sviluppato due nuove formulazioni di vitamina D: in film orodispersibile e in capsule molli.
“Una formulazione nuova, e cioè l’orodispersibile, consente all’individuo di assumere la vitamina D indipendentemente dal pasto e in qualsiasi momento della giornata – tiene a sottolineare ancora Chiodini -. E questo è un vantaggio, si spera, in termini di aderenza alla terapia che è sempre uno dei talloni d’Achille delle nostre cure”.
“Questo tipo di formulazione è light – gli fa eco Sfrappini – e ci permette di raggiungere l’obiettivo con un minimo di impegno”.
Più che nella sostanza, l’innovazione sta tutta nella forma:
“Siamo stati bravi a prendere i principi attivi, in questo caso la vitamina D, super efficaci, noti, famosi e importanti, e metterli nella forma farmaceutica migliore. Nel caso della vitamina D abbiamo applicato la nostra tecnologia di film orodispersibili, una tecnologia film-tech, e le capsule di soft gel”, ci racconta Giuseppe Ceriberti, direttore generale Ibsa Farmaceutici che puntualizza: “Questa è una tecnologia che prodotta in un centro di ricerca italiano, è una collaborazione con l’Università di Milano, quindi un bell’esempio di connubio tra pubblico e privato, ed è prodotta a Cassina de’ Pecchi, nel nostro stabilimento produttivo. Quindi tutto Made in Italy ed è un Made in Italy che esportiamo in tutto il mondo. Quindi un orgoglio italiano”.