Roma, 1 set. (askanews) – Parla di corruzione e riforma nella Curia, del caso Becciu, della lotta alla pedopornografia, condannando quegli Stati che la consentono, ma anche di Afghanistan e di eutanasia in Spagna. Nell’intervista a 360 gradi di Papa Francesco alla radio spagnola cattolica Cope – la prima dopo l’operazione subita al colon lo scorso luglio – c’è spazio anche per raccontare come sta e per chiudere qualsiasi ipotesi sulle dimissioni: “Non mi è nemmeno passato per la mente di dimettermi”, confessa Bergoglio.
Sul processo in corso in Vaticano che vede il cardinale Angelo Becciu imputato, il Papa risponde: “Viene processato secondo la legge vaticana. Un tempo, i giudici dei cardinali non erano i giudici dello Stato come oggi, ma il capo dello Stato. Spero con tutto il cuore che sia innocente. Inoltre, è stato un mio collaboratore e mi ha aiutato molto. È una persona di cui ho una certa stima, quindi il mio augurio è che ne esca bene. Ma è una forma affettiva della presunzione d’innocenza, diciamo. Oltre alla presunzione di innocenza, voglio che ne esca bene. Ora spetta ai tribunali decidere”.
Mentre sulle accuse di corruzione in Vaticano, spiega: “Dobbiamo fare tutto il possibile per evitarlo, ma è una vecchia storia. Guardando indietro, abbiamo la storia di Marcinkus, che ricordiamo bene; la storia di Danzi, la storia di Szoka… È una malattia recidivante. Credo che oggi siano stati fatti progressi nel consolidamento della giustizia nello Stato del Vaticano. Sono tre anni che si progredisce per rendere la giustizia più indipendente, con i mezzi tecnici, anche con le testimonianze registrate, le tecniche attuali, le nomine di nuovi giudici, il nuovo ufficio del pubblico ministero… e questo ha fatto avanzare le cose. E ha aiutato”.
“Questa è la via da seguire, non ho paura della trasparenza o della verità. A volte fa male, e molto, ma la verità è ciò che ci rende liberi”.
C’è spazio anche per parlare della difficile situazione in Afghanistan, che vede il Papa molto preoccupato: “Il fatto di ritirarsi è lecito. L’eco che questo fatto ha in me è un’altra cosa. E la terza cosa, lei ha detto ‘lasciarli al loro destino’; io direi come ritirarsi, come negoziare una via d’uscita, non è così? Per quanto si può vedere, non tutte le eventualità sono state prese in considerazione – o almeno così sembra, non voglio giudicare. Non so se ci sarà una revisione o meno, ma certamente c’è stato molto dolo forse da parte delle nuove autorità. Io dico dolo oppure molta ingenuità, non capisco”.
Bergoglio assicura poi l’impegno della Segreteria di Stato vaticana nel sostenere la popolazione afghana: “Sì, e infatti sono sicuro che la Segreteria di Stato lo sta facendo perché il livello diplomatico del Segretario di Stato è molto alto e quello della sua squadra, anche quello delle Relazioni con le nazioni. Il cardinale Parolin è davvero il miglior diplomatico che abbia mai incontrato. Un diplomatico che aggiunge, non uno di quelli che sottraggono, che cerca sempre, un uomo di accordo. Sono sicuro che sta aiutando o almeno si sta offrendo di aiutare. È una situazione difficile. Credo che come pastore devo chiamare i cristiani a una preghiera speciale in questo momento”.
Infine, sul tema dell’eutanasia in Spagna, Francesco ha risposto: “La chiesa chiede di aiutare a morire con dignità, rispettando la vita”.