Pannella, l’instancabile combattente per i diritti civili

Anticipò partiti leaderistici e attenti a democrazia diretta

LUG 30, 2014 -

Milano (askanews) – La passione per i diritti civili l’ha tenuto quasi sempre lontano dalle stanze del potere, ma questo non ha impedito a Marco Pannella di vivere da protagonista quasi sessant’anni di vita politica, dall’immediato Dopoguerra alle attuali prove di Terza Repubblica. Il leader dei Radicali, nato a Teramo nel 1930, ha infatti anticipato il modello oggi dominante di partito fondato sul carisma, e pur rimanendo apparentemente in disparte he tenuto sempre le redini della galassia libertaria, liberale e liberista tra successi, cadute e divorzi da delfini spesso destinati a carriere di successo sotto altre insegne politiche. Il Partito Radicale l’ha fondato nel 1955, da una costola del Partito Liberale, insieme a Ernesto Rossi, Leo Valiani, Mario Pannunzio ed Eugenio Scalfari. Nel 1970 ha dato un contributo determinante all’approvazione della legge sul divorzio e nel 1978 ha fatto il bis con la legge sull’aborto. Gli anni Ottanta e Novanta li ha dedicati alle tante battaglie antiproibizioniste, spesso accompagnate da referendum e clamorosi scioperi della fame e della sete. Sempre disinvolto, spregiudicato e anticonformista, anche nel tessere alleanze, Pannella verrà ricordato anche per le sua capacità di capire l’importanza nella comunicazione politica della grafica, della televisione e dei nuovi media.