Genova (askanews) – Un’altra alluvione ha sconvolto Genova: l’esondazione di tre torrenti, Bisagno, Rio Feregiano e Sturla, ha trasformato in fiumi le strade del capoluogo ligure e la città è ripiombata nell’incubo del novembre 2011. Il giorno dopo si contano i danni e si prova a ritornare alla normalità , ma anche questa volta c’è stato un morto, si sono verificati black out e le scuole sono rimaste chiuse. Insomma, una situazione da stato di calamità .
La vittima è un uomo di 57 anni che abitava nei pressi di Brignole e il suo cadavere è stato rinvenuto nella notte all’imbocco di un tunnel tra i quartieri Marassi e Fiera. Il sindaco Marco Doria in televisione ha detto che al Comune non è stata comunicata alcuna allerta e che il municipio si era comunque mosso in autonomia, nonostante l’imprevedibilità di certi fenomeni meteorologici particolarmente intensi.
Il tema di fondo, comunque, è che in Italia nel 2014 si continua a morire per il maltempo. E Genova in particolare paga di nuovo un alto prezzo per questa fragilità ambientale.