Confartigianato: ridurre la pressione fiscale o muore il Paese

L'appello al governo del presidente Giorgio Meletti

GIU 10, 2013 -

Roma, (askanews) – Una pressione fiscale del 44,6%, un numero delle imprese calato dell’uno per cento, il Pil diminuito del 3,4%: è il quadro a tinte fosche che emerge dall’ultimo rapporto della Confartigianato presentato a Roma.Il presidente Giorgio Merletti: “Noi facciamo il nostro lavoro, questa volta tocca all’esecutivo. Siete stati eletti dai cittadini, governate e date un obiettivo condiviso poi ognuno deve svolgere al meglio il proprio compito. Noi siamo pronti, aspettiamo che anche il governo si muova”.Dal presidente della Confartigianato un vibrante appello al governo, che si riassume in quattro richieste: “La prima è la pressione fiscale: occorre ridurla, altrimenti se non liberiamo risorse da rimettere in gioco soprattutto per il mercato interno sarà difficile poter andare avanti. Due: semplificazione e sburocratizzazione; terzo: intervenire sul credito e per ultimo metter mano alla riforma del mercato del lavoro perchè anzichè aumentare gli occupati dal mese di luglio del 20123 ad aprile di quest’anno abbiamo avuto la perdita di 1.200 occupati al giorno”. “Se non ci si rende conto che se muoiono le imprese muore lo Stato, non sappiamo più come dirlo”.