Helen Mirren: La storia di Anne Frank per guardare al futuro

L'attrice è la voce guida di un docufilm nelle sale a Novembre

GIU 12, 2019 -

Roma, 12 giu. (askanews) – Sarà Helen Mirren, Premio Oscar® come migliore attrice per “The Queen”, la guida d’eccezione del documentario “#AnneFrank. Vite parallele”, scritto e diretto da Sabina Fedeli e Anna Migotto in uscita nei cinema italiani solo l’11, 12 e 13 Novembre.

Il docu-film dedicato alla Frank, che oggi avrebbe compiuto 90 anni, la racconta attraverso le pagine del suo diario: un testo straordinario che ha fatto conoscere a milioni di lettori in tutto il mondo la tragedia del nazismo ma anche l’intelligenza brillante e il linguaggio moderno di una ragazzina che voleva diventare scrittrice. La storia di Anne si intreccia con quella di 5 sopravvissute all’Olocausto, bambine e adolescenti come lei, con la stessa voglia di vivere e lo stesso coraggio: Arianna Szörenyi, Sarah Lichtsztejn-Montard, Helga Weiss e le sorelle Andra e Tatiana Bucci.

“Questa è una storia che non dobbiamo mai dimenticare. Stiamo iniziando a perdere la generazione dei testimoni di quanto è successo in Europa in quei terribili giorni. Per questo è più importante che mai mantenere viva la memoria guardando al futuro. Con le guerre in Siria, Libia, Iraq, con l’immigrazione che sta interessando tutta l’Europa, è così facile puntare il dito su popoli, culture, persone diverse e dire ‘Sono la causa dei nostri problemi’ – racconta l’attrice – Per questo ritengo che il diario di Anne Frank rappresenti un incredibile insegnamento, uno strumento capace di offrire una reale comprensione delle esperienze umane del passato sino al nostro presente e quindi nel nostro futuro. Lo trovo fondamentale ed è per questo che ho voluto prendere parte al progetto”.

Il set in cui Helen Mirren accompagna gli spettatori nella storia è la camera del rifugio segreto di Amsterdam in cui la ragazzina resta nascosta per oltre due anni, ricostruita nei minimi dettagli dagli scenografi del Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa di Giorgio Strehler. Nella stanza ci sono gli oggetti della sua vita, le fotografie con cui aveva tappezzato le pareti, i quaderni su cui scriveva.

La giovane attrice Martina Gatti ha invece il ruolo di guida nei luoghi di Anne e delle superstiti della Shoah. Martina rappresenta una delle migliaia di teenager che si sentono vicine ad Anne e scrive una sorta di diario digitale capace di parlare ai suoi coetanei: un modo immediato per mettere in relazione le tragedie passate con il presente, di capire quale sia oggi l’antidoto contro ogni forma di razzismo, discriminazione e antisemitismo. È la sua voglia di non restare indifferente a far riscoprire l’assoluta contemporaneità delle parole di Anne Frank ma anche la potenza delle voci di chi ancora può ricordare. Quelle delle cinque testimonianze che, come lei, da giovanissime, hanno subito la persecuzione e la deportazione.

Prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital in collaborazione con l’Anne Frank Fonds di Basilea, Sky Arte il Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, il documentario si avvale della colonna sonora di Lele Marchitelli – già autore de “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino – e, tra le altre, delle voci del rabbino Michael Berenbaum e del direttore del nascente Museo della Shoah di Roma Marcello Pezzetti.