Martingale Risk: il caso del recupero su trading online in derivati

Quando il comportamento etico fa la differenza

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Roma, 22 gen. (askanews)- LA VICENDA: QUANDO LA BANCA SE NE APPROFITTA:

Un privato investitore, esperto nel settore degli investimenti è incappato in comportamenti illegittimi da parte della propria banca che gli hanno causato ingenti perdite finanziarie. Nel merito il contratto stipulato aveva il fine di operare nel trading on line. Le procedure operative della Banca prevedevano per il cliente la titolarità di due conti on line, un conto corrente di corrispondenza e un sottoconto tecnico per l’operatività in derivati. La Banca ha richiesto al cliente di riportare il costo di riacquisto delle posizioni corte in portafoglio entro la soglia, procedendo alla chiusura delle posizioni attualmente aperte e mantenendo comunque il saldo del conto in positivo. L’investitore procedeva quindi a effettuare alcune chiusure delle sue posizioni, pertanto, al netto di tale importo positivo, il saldo negativo sul conto corrente si riduceva. Tuttavia la banca provvedeva nella stessa mattinata ad effettuare forzatamente la chiusura di tutte le posizioni, causando al cliente delle perdite ingenti connesse al plafond e, inoltre, l’addebito di commissioni da parte della banca, con un aggravio del saldo negativo del conto corrente.

LE VIOLAZIONI DELLA BANCA: BUONA FEDE E CORRETTEZZA

Grazie alle analisi degli esperti in ambito legale e contenzioso di Martingale Risk è stato dimostrato come la condotta della banca sia stata illegittima: anche se le operazioni poste in essere dalla banca rispettano, dal punto di vista formale, le disposizioni contrattuali, tuttavia, il comportamento, nell’esecuzione del contratto di servizi di investimento, non può che essere analizzato alla luce dell’inadempienza dei canoni di buona fede e correttezza. La giurisprudenza, infatti, attribuisce rilevanza primaria al ruolo della buona fede in sede di integrazione del rapporto. L’istituto bancario è evidentemente venuto meno all’ obbligo di solidarietà che impone a ciascuna delle parti di agire in modo da preservare gli interessi dell’altra, a prescindere tanto da specifici obblighi contrattuali, quanto dal dovere extracontrattuale del neminem laedere. Dunque la buona fede, intesa come lealtà e correttezza che amplia il regolamento contrattuale, costituisce fonte di obblighi integrativi di protezione e sicurezza, con la conseguenza che nella fase attuativa è imposto alle parti il rispetto di doveri integrativi e strumentali di avviso, informazione, solidarietà e protezione nei confronti della persona e dei beni della controparte. Occorre subito evidenziare che, a fronte di un momentaneo scoperto di conto corrente, la banca chiudeva quasi tutte le posizioni assunte dall’investitore, causandogli ingenti costi a carico. Ebbene, al fine di scegliere le operazioni utili da liquidare per chiudere tale sbilancio, tra le diverse combinazioni possibili, si sarebbero potute prendere in considerazione altre strategie conservative. In conclusione un diverso tipo di approccio avrebbe riequilibrato la posizione del cliente riducendo i margini impegnati per un importo di gran lunga inferiore. In questo modo inoltre il cliente avrebbe coperto lo sbilancio del conto corrente e avrebbe generato la liquidità necessaria per coprire lo sbilancio dovuto agli incrementi del margine di garanzia.

LA SENTENZA E IL RISARCIMENTO DI 209.788,66 €:

Alla luce delle analisi di Martingale Risk, è apparso evidente come la banca abbia violato il principio di buona fede nell’esecuzione del contratto e a tale violazione, che costituisce un inadempimento contrattuale, consegue l’obbligo, riconosciuto dal tribunale di Roma e predisposto tramite sentenza, di risarcire il danno subito dall’investitore.

Il tribunale di Roma ha stabilito che, a seguito del calcolo del danno subito dall’investitore, il risarcimento del danno che la banca ha dovuto versare al cliente Martingale Risk è stato pari alla somma di 209.788,66 €

PERDITE DA INVESTIMENTI? COSA FARE:

Al fine di permettere a tutti i risparmiatori di recuperare le perdite subite a causa di investimenti bancari, Martingale Risk permette di intraprendere in tempi brevi e con la possibilità di pagamento posticipato una causa o un arbitrato nei confronti delle banche intermediarie, previa valutazione della documentazione.

Diversamente dagli studi legali e da altre società di consulenza, Martingale Risk permette ai risparmiatori, previa verifica della documentazione, di evitare di sostenere qualunque costo e/o spesa per l’avvio dell’azione legale, finanziando così tutti i costi connessi alla causa. Il risparmiatore, che quindi non pagherà nulla in anticipo, riconoscerà alla Martingale Risk i propri compensi solo ed unicamente dopo aver ottenuto il riaccredito delle somme perse sul proprio conto corrente.

Martingale Risk  è la società leader in Italia nelle soluzioni inerenti alle problematiche bancarie e finanziarie. La nostra azienda è l’unica sul territorio nazionale a percepire la propria percentuale solo a recupero ottenuto, oltre che ad avere le capacità e le conoscenze tecnico-legali per poter agire all’estero, con un ampio bacino di utenza che annovera i più importanti investitori istituzionali.

Ad oggi, Martingale Risk ha già recuperato più di 200 milioni di euro dalle banche ed ha gestito più di 2.000 contenziosi – nazionali ed internazionali – con un tasso di successo pari al 92%.