Roussel (ArianeGroup): guardiamo al futuro dello spazio europeo

Le sfide per la ministeriale, il Ceo illustra la sua visione

NOV 17, 2022 -

Les Mureaux (Parigi), 17 nov. (askanews) – Completare lo sviluppo di Ariane 6, il prossimo lanciatore europeo che andrà nello spazio in autunno 2023, pianificare la futura famiglia di lanciatori, discutere dei costi aggiuntivi dovuti al ritardo del programma Ariane 6 e derivanti dalla situazione geopolitica attuale, e che che dovranno essere sostenuti dai paesi dell’Esa. Sono questi i dossier sul tavolo della Conferenza ministeriale sullo Spazio che si terrà a Parigi, il 22 e 23 novembre e a cui parteciperanno i ministri deputati alle attività spaziali dei Paesi aderenti all’Esa (per l’Italia ci saranno il ministro Adolfo Urso e il presidente dell’Asi Giogio Saccoccia). A parlarne, a 360 gradi, è André Hubert Roussel, Ceo di ArianeGroup, capo commessa del programma Ariane, in un colloquio con alcuni giornalisti nella sede di Les Mureaux, in Francia. “E’ un momento importante per l’Europa – sottolinea – il contesto geopolitico evolve rapidamente, la prossima conferenza ministeriale sarà l’occasione per guardare al futuro dello spazio europeo alla luce dello scenario attuale”. Snocciola, Roussel, gli obiettivi della ministeriale. “In primis, completare lo sviluppo di Ariane 6; poi aumentare la potenza del lanciatore con boosters più forti (160 tonnellate rispetto alle 142 attuali). Ma anche pianificare il futuro oltre Ariane 6. Il trasporto spaziale – afferma il Ceo di ArianeGroup – evolverà da una logica punto-a-punto come è oggi, verso una logica più complessa, basata su hub e tratte multiple, un po’ come oggi funziona il traffico aereo. Con i programmi Themis e Prometheus stiamo sviluppando uno stadio riutilizzabile e con il progetto Susie guardiamo a una modalità innovativa di trasporto cargo e umano, preparando dunque il lanciatore del futuro completamente riutilizzabile. Susie potrà volare sia con Ariane 6 sia con la nuova famiglia di lanciatori”. “Ariane 6 – ribadisce – è il lanciatore giusto che serve all’Europa, capace di realizzare qualunque tipo di missione in orbita bassa, media, geostazionaria, cislunare e in grado di collocare costellazioni di satelliti”. Ariane 6 riunisce 13 Paesi europei e oltre 600 aziende, tra queste Avio. “Per noi è un partner molto importante – spiega – la collaborazione con ArianeGroup è vitale per i programmi Ariane e Vega e potrà esserlo anche per futuri progetti”. Insomma, il 2023 sarà l’anno di Ariane 6. “Già 29 missioni sono state vendute e stiamo producendo ora i lanciatori che effettueranno le prime nel 2024, dopo il volo inaugurale previsto per l’autunno 2023”, conclude Roussel. (di Serena Sartini)