Scotto-Di Biase (Pd): danni ambientali nel Parco nazionale Cilento

Interrogazione al ministro Pichetto Fratin su lavori falesia Camerota

MAR 15, 2023 -

Roma, 15 mar. (askanews) – “Abbiamo presentato un’interrogazione al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica per chiedere conto degli interventi di demolizione della falesia autorizzati dal Comune di Camerota presso un’area di enorme pregio ambientale e paesaggistico sulla spiaggia del Mingardo, nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni”. Lo dichiarano in una nota congiunta il deputato Arturo Scotto e la deputata Michela Di Biase, firmatari dell’interrogazione. “Si tratta – spiegano – di un’ area Sic, Patrimonio dell’Unesco sulla quale sono state fatte brillare parti di falesia dopo molte settimane in cui l’intero costone è stato demolito anche attraverso l’azione di mezzi meccanici, stravolgendo irrimediabilmente il paesaggio e causando danni alla popolazione che da due mesi non può utilizzare il tratto di strada provinciale 562, tra Cala Finocchiara e la Spiaggia della Vela. La Divisione III – Strategie della biodiversità del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica con una nota del 22 febbraio 2023 indirizzata anche al comune di Camerota, conferma che ‘l’area in oggetto è inserita sia all’interno del Parco Nazionale del Cilento che della ZSC IT8050041 Scoglio del Mingardo e spiaggia di Cala del Cefalo, a carico della quale potrebbero verificarsi interferenze e impatti in grado di generare possibili danni ambientali’. Il Ministero stesso ha richiesto all’amministrazione ‘di fornire informazioni circa le attività segnalate e se le stesse siano state autorizzate nel rispetto di quanto disposto dall’articolo 6 della Direttiva 92/43/CEE Habitat in materia di Valutazione di Incidenza, oltre che in coerenza con le Misure di Conservazione del sito Natura 2000 presente'”. “Pertanto chiediamo – concludono Scotto e Di Biase – al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin se sia a conoscenza dei lavori eseguiti e dei danni ambientali provocati da questo intervento e se ritenga – per quanto di sua competenza – di dover intraprendere iniziative affinché, prima di effettuare ulteriori interventi estremamente invasivi e dal forte impatto ambientale, siano fatte tutte le valutazioni tecniche previste per legge”.