Tiro a segno a scuola? Bufera su Fazzolari, e lui querela

Provenzano: "Scambiato governo con assemblea Fuan". Foti: deliri

FEB 7, 2023 -

Roma, 7 feb. (askanews) – Insegnare il tiro a segno nelle scuole? Su questo tema scoppia la polemica del giorno che coinvolge in un duro scontro governo e opposizioni. Polemica che prende anche la piega della querela annunciata dal sottosegretario alla Presidenza Giovanbattista Fazzolari. Tutto nasce da un articolo pubblicato oggi da La Stampa nel quale viene offerto, con alcuni virgolettati, il senso di una conversazione che sarebbe avvenuta ieri tra il sottosegretario Fazzolari e il generale Franco Federici, consigliere militare della presidente del Consiglio. Secondo quanto riporta il giornalista del quotidiano, Fazzolari avrebbe parlato di “un progetto di insegnamento del tiro a segno nelle scuole” con la possibilità di coinvolgere una rete di associazioni. I contenuti del pezzo vengono smentiti da Fazzolari che in una nota definisce “ridicolo e infondato” l’articolo. E poi, l’esponente di Fratelli d’Italia, molto vicino a Giorgia Meloni, spiega: “La chiacchierata tra me e il generale Federici, consigliere militare del presidente Meloni, che il giornalista di La Stampa crede di aver carpito come uno scoop verteva su tutt’altro. La necessità di fornire maggiori risorse per l’addestramento di Forze armate e Forze di polizia e oltre a ciò l’ipotesi di prevedere un canale privilegiato di assunzione in questi corpi dello Stato per gli atleti di discipline sportive reputate attinenti, anche se non olimpiche, quali paracadutismo, alpinismo e discipline di tiro. Due misure alle quali lavoreremo al più presto”. Intanto si scatenano le reazioni politiche con l’opposizione che attacca. “Avete scambiato il Governo del Paese per un’assemblea del Fuan? Volete trasformare l’Italia nell’incubo trumpiano di disuguaglianze e notizie false contro gli oppositori. Ora anche armi”, scrive su Twitter il vicesegretario del Pd Peppe Provenzano. La capogruppo dei senatori Cinquestelle Barbara Floridia osserva: “Ci mancavano solo le armi a scuola. Le parole del numero 2 di Giorgia Meloni Fazzolari, paladino dei portatori di armi, sono gravissime e vanno chiarite”. Parole di condanna anche da Alleanza Verdi Sinistra con Nicola Fratoianni che definisce l’idea “singolare e allucinante”, ricordando “prima l’umiliazione formativa di Valditara, poi l’alternanza scuola-lavoro alle basi militari, ora questo. Il tutto mentre la spesa militare torna a crescere senza freni”. Il verde Angelo Bonelli si dice “indignato per le dichiarazioni del sottosegretario Fazzolari riguardo all’idea di imparare a sparare nelle scuole. In un momento in cui l’uso di armi da fuoco scuote profondamente le nostre società per le frequenti tragedie che causano, è inaccettabile proporre di insegnarne l’uso ai giovani: a scuola si studia e non spara”. Per il Terzo polo interviene la capogruppo a Palazzo Madama di Azione-Italia Viva Raffaella Paita augurandosi che “la smentita di Fazzolari corrisponda al vero perché saremmo di fronte all’assurdo: tagliare la 18app da un lato e promuovere il tiro a segno nelle scuole dall’altro. Meno libri, più armi”. A caldo, di primo mattino, anche il leader della Lega e ministro Matteo Salvini era intervenuto sulla questione rispondendo a una domanda a Radio Capital: “Non mi sembra illuminata come idea quella di sparare nelle scuole”, “con tutto l’amore e il sostegno al tiro sportivo, al poligono che sono passione, sport e business, io sto portando la sicurezza stradale nelle scuole: più che a sparare nelle classi dei ragazzi porterei l’educazione stradale”, ha osservato. Da parte sua Fazzolari, mentre molti esponenti di Fratelli d’Italia fanno quadrato intorno a lui e il capogruppo del partito a Montecitorio Tommaso Foti parla di “deliri strumentali” dell’opposizione, precisa nuovamente a voce spiegando che “la faccenda di insegnare tiro nelle scuole è una cosa inventata dai giornalisti, smentita alle 8 del mattino e purtroppo continuata a rimbalzare nonostante una smentita ben chiara riportata da tutte le agenzie nazionali”. A fine mattinata la notizia, trapelata da fonti a lui vicine, che il sottosegretario procederà per vie legali nei confronti della ‘Stampa’ per l’articolo uscito oggi. Intanto dal sito internet del quotidiano torinese il direttore Massimo Giannini difende quanto pubblicato: “L’articolo del nostro Ilario Lombardo, che confermiamo parola per parola, è inattaccabile e di fonte sicura al cento per cento”, sottolinea. Vep/Int2