Emiliano: le Regioni sono una delle ragioni di crescita del Paese

"Più poteri alle Regioni? Ne parleremo con Mattarella"

DIC 5, 2022 -

Roma, 5 dic. (askanews) – “È una giornata importante perché è la prima volta che le Regioni danno vita ad una loro grande festa per celebrare il senso di questa istituzione, la Conferenza, che in Italia ha dato prova di grande capacità di cambiamento: le Regioni sono state una delle ragioni della crescita di questo Paese e ora sono le protagoniste della riscossa italiana in un momento difficile, come quello che viene dalla pandemia e da questo conflitto bellico così pericoloso e dannoso per le economie di tutto il mondo. Per noi questo evento esprime un senso di grande unità fra le regioni italiane che, pur gestendo questo particolare meccanismo che si chiama autonomia regionale, in realtà costruiscono l’unità nazionale”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia e vice presidente della Conferenza delle Regioni Michele Emiliano oggi a Milano per partecipare al primo Festival delle Regioni e delle Province autonome, “L’Italia delle Regioni”. “Si discute se le Regioni debbano avere più poteri. Noi siamo dell’idea che non c’è nulla di male se si decide che tutte le Regioni possano avere più poteri: ne parleremo alla presenza del Presidente della Repubblica, che assieme al Parlamento deve decidere come questa grande storia debba andare avanti. Le Regioni, in maniera ordinata e un po’ sommessa, hanno sempre lamentato di non vedere riconosciute nel PNRR quelle capacità di coordinamento della spesa, che avrebbero potuto consentire di mettere insieme fondi nazionali, fondi regionali, fondi europei ordinari, più il PNRR. Questa regìa oggi viene effettuata direttamente dai ministeri, salvo alcune eccezioni come la telemedicina. E i ministeri, con tutto l’affetto e il rispetto, non hanno mai funzionato particolarmente bene. Lo Stato centrale è sempre in affanno, ed è inevitabile che sia così”, ha aggiunto Emiliano. “La sfida vera che le Regioni, insieme allo Stato, hanno davanti è la burocrazia zero, ovvero abbassare il livello dei controlli per rendere veloci le procedure, ma non fino al punto di rendere facile la vita di chi viola la legge o vuole abusare della propria posizione dominante a svantaggio del territorio e dei diritti”, ha sottolineato. (segue)