Roma, 19 nov. (askanews) – “Chi ama la propria terra vuol bene a Paese. Sono pronto a riscrivere la bozza sull’autonomia differenziata. Guardo all’ autonomia e al Paese oggi anche con gli occhi del Sud perché il Nord lo conosco già”. Lo assicura il ministro leghista per Regioni e Autonomie Roberto Calderoli, all’indomani dell’incontro con la Premier Giorgia Meloni e Matteo Salvini che ha fatto seguito al primo confronto del Governo con i Governatori regionali italiani sulla sua proposta per introdurre un’autonomia regionale differenziata in Italia. “Si tratta – derubrica Calderoli la sua bozza, in una intervisata a Repubblica- di appunti di lavoro che sono stati utili. Ma sono disponibile anche a riscrivere tutta la bozza, avendo avviato il confronto. Ascolto i suggerimenti dei governatori e le richieste di buonsenso. Ma se mi attaccano sostenendo che spacco l’Italia, allora rispondo: vai fare il comizio da un’altra parte. Se mi dicono che il reddito medio al Sud è più basso che nel resto d’Italia e che c’è un maggiore calo della popolazione o un deficit di strade e ferrovie, è colpa dello Stato centrale”. “L’autonomia – assicura il ministro- consentirà alle Regioni che vanno meno veloci di mettersi al passo con quelle che corrono. Nessuno pensa a 20 scuole, ma a funzioni che creeranno maggiore efficienza. È lo Stato centrale che ha fallito finora accentuando le disparità. Prima di far partire l’autonomia garantiremo uguali diritti sociali e civili, i cosiddetti Lep, i livelli essenziali di prestazione”. Quanto al rischio paventato dall’oppposizione e da alcuni Governatori del Mezzogiorno che in realtà lui stia preparando la secessione delle Regioni ricche a danno del Sud, “niente di più falso. Il Paese – contrattacca il ministro leghista- oggi non viaggia a due velocità, ma a 4 o 5 velocità. Non è colpa dell’Autonomia che ancora non c’è, ma di come è stato gestito finora. Una gestione centralista, nonostante la Costituzione del 1947 avesse un orientamento regionalista. Spero ora di realizzare l’autonomia differenziata che nasce dalla riforma del Titolo V del 2001 fatta dal centrosinistra e validata da un referendum costituzionale”. Nulla questio, infine, da Calderoli sulla possibilità di abbinare Autonomia e Presidenzialismo come sottolineato in particolare da Meloni e Fdi alla condizione però che non sia un pretesto per ritardare l’attuazione dell’Autonomia. “L’autonomia – ammonisce il ministro- è una legge ordinaria, il presidenzialismo costituzionale. Possono viaggiare in parallelo, a condizione di tenere la mia velocità”.
Autonomia,Calderoli: “pronto a riscrivere bozza, non spaccherò Italia”
Abbinamento con riforma presidenzialista Costituzione ok solo se non ritarda la mia legge ordinaria