Cafiero (Comunità di Connessioni): occorre andare oltre il guado

Futuro dipende da etica e capacità di visione politica

SET 25, 2022 -

Milano, 25 set. (askanews) – “Il futuro del Paese dipende da due condizioni: etica e capacità di visione della classe politica che conquisterà le urne di oggi”. Lo scrive in un editoriale Ciro Cafiero, presidente di Comunità di Connessioni. “Dalla campagna elettorale – aggiunge – sono emerse molte proposte, e parte di esse riflettono le contingenze e i problemi quotidiani. Le vere esigenze che, come pietre miliari, dovrebbero guidare il percorso sul sentiero giusto, quello che si trova appena oltre il guado, riguardano la lotta alla denatalità, le politiche ambientali, la giustizia e la sanità. “La natalità – si legge ancora – è il lievito del Paese. Se non ci sono nuovi nati, non ci sono lavoratori, crollano i consumi, traballa il patto intergenerazionale pensionistico tra giovani e anziani, con una spirale che avvolge l’economia sino al collasso. Il lavoro, invece, è garanzia di dignità e strumento di affermazione della personalità nella compagine sociale. Oggi non manca il lavoro ma mancano i lavoratori. L’ambiente, come ci ricorda Papa Francesco, nella Laudato Si, è la nostra casa comune. I danni causati dal riscaldamento globale ne sono solo l’effetto più evidente. Occorrono una strategia europea, il “Green New Deal” e ragionati investimenti sulla transizione energetica verso fonti sostenibili, come più volte ricordato sulle colonne di questo giornale”. “La giustizia è vittima di uno storico dibattito ideologico tra i fautori del suo carattere distributivo, a garanzia dell’equità sociale, sulle orme di John Rawls e chi, all’opposto, come Axel Honneth, del suo carattere affermativo-identitario, a garanzia di specifiche istanze di riconoscimento sociali. La sanità vive un profondo bias: utilizza strumenti di cura uguali per situazioni diverse. Ma l’azione riformatrice funzionerà solo se sarà sorretta da un metodo. La futura forza politica – conclude Cafiero – dovrà essere in grado di preservare ciò che di buono è stato compiuto da chi l’ha preceduta e riformare ciò che è necessario, per evitare che nuove leggi si aggiungano a leggi e annullino leggi, con un gioco a somma zero. È chiaro: etica e visione impongono scelte difficili. Occorrono passi misurati e sapienti. Riecheggia, forte, l’imperativo einaudiano: Conoscere per deliberare”.