Alcune cose importanti che ha detto Draghi al meeting di Rimini

L'Italia ce la farĂ , non isoliamoci

AGO 24, 2022 -

Politica Roma, 24 ago. (askanews) – “Invito tutti ad andare a votare”. Lo ha detto Mario Draghi al Meeting di Rimini Lo ha detto all’inizio del suo discorso Mario Draghi al meeting di Rimini, dopo aver ringraziato per l’ovazione ricevuta dai partecipanti. “Mi auguro che chiunque avrà il privilegio di guidare il Paese saprà preservare lo spirito repubblicano che ha animato dall’inizio il nostro esecutivo. Sono convinto che il prossimo governo, qualunque sia il suo colore politico, riuscirà a superare quelle difficoltà che oggi appaiono insormontabili. L’Italia ce la farà anche questa volta”, ha poi detto il premier. Che ha continuato su un sentito tema economico: Bisogna “slegare il costo dell’energia elettrica e quello del gas”, “è un legame che non ha più senso”. E poi: “l’evasione fiscale non dev’essere né tollerata né incoraggiata. Il governo – così Draghi – non ha mai aumentato le tasse, con l’eccezione delle tasse sugli extraprofitti del settore energetico”, che ha registrato “utili senza precedenti”. Un aumento dei prezzi “che penalizza la maggioranza dei cittadini e delle imprese. E’ stato giusto chiedere alle imprese del settore energetico di contribuire di più”. Per poi spiegare: “L’economia internazionale è in peggioramento e questo peggioramento ha cominciato a colpire il nostro Paese. La politica economica che abbiamo seguito in questi mesi ci mette però su basi solide e mostra un possibile percorso da seguire: crescita economica, giustizia sociale, sostenibilità dei conti pubblici sono compatibili tra loro e rafforzarsi a vicenda”. Ha toccato altri argomenti, al centro del dibattito elettorale: sulla campagna vaccinale “davanti alla serietà delle istituzioni, gli italiani hanno reagito con senso di responsabilità e spirito civico davvero eccezionali. La nostra credibilità interna ed esterna ha beneficiato della coesione che abbiamo mostrato”, questa coesione è stata in parte il prodotto dell’unità nazionale che ha visto almeno per un po’ i partiti mettere da parte le loro differenze”. Terminata quell’esperienza “il dialogo tra forze politiche è necessario”, “la coesione si dovrà ritrovare nel comune sentire di tutti i protagonisti, nel loro senso di appartenenza agli stessi ideali della nostra Repubblica e della nostra Unione europea”. Dalle illusioni autarchiche del secolo scorso alle pulsioni sovraniste che anche recentemente a lasciare l’euro, l’Italia non è mai stata forte quando ha deciso di fare da sola”, così Draghi. “Il posto dell’Italia è al centro dell’Unione europea – ha aggiunto – è ancorato al Patto Atlantico, ai valori di democrazia, libertà, progresso sociale e civile che sono la storia della nostra Repubblica. E’ con questa visione che i nostri padri e i vostri nonni hanno ricostruito l’Italia e reso la nostra economia una delle più dinamiche al mondo e il nostro stato sociale tra i più generosi”. “L’Italia – ha proseguito – ha bisogno di un’Europa forte tanto quanto l’Europa ha bisogno di un’Italia forte”. Tornando sul piano economico: l’erogazione dei fondi del Pnrr “dipende dalla valutazione che la Commissione europea fa del piano e della sua attuazione quindi dalla nostra capacità di attuazione delle politiche che abbiamo ideato nei tempi stabiliti. Come abbiamo fatto finora. Abbiamo conseguito tutti gli obiettivi previsti dalle prime due scadenze e siamo al lavoro per raggiungere il più alto numero possibile prima del cambio di governo”. “Ci troviamo in un momento estremamente complesso, per l’Italia e per l’Europa”, ha anche spiegato Draghi. “Il quadro geopolitico – ha osservato – è in rapida trasformazione, con il ritorno della guerra sul nostro continente, le tensioni nello stretto di Taiwan. La congiuntura economica è segnata da profonda incertezza: il notevole aumento del tasso d’inflazione è partito dal costo dell’energia, si è trasmesso ai beni alimentari, e oggi pesa in modo molto gravoso sui bilanci delle famiglie e delle imprese; il rallentamento della crescita globale si ripercuote negativamente sulle esportazioni; le condizioni di accesso al credito cominciano a peggiorare, questo avrà sicuramente effetti sugli investimenti”. “I cambiamenti climatici – ha anche detto – si manifestano in modo minaccioso e richiedono una risposta decisa e urgente. Fenomeni meteorologici estremi sono sempre più comuni, con conseguenze spesso tragiche. Penso al dramma della siccità, che ha colpito in particolare il bacino del Po; allo scioglimento dei ghiacciai come quello della Marmolada; ai violenti nubifragi”. “Queste crisi, geopolitiche, economiche, ambientali, hanno origini che sono spesso fuori dai confini del nostro Paese. Ma spetta a chi ha responsabilità di governo dire la verità e, allo stesso tempo, rassicurare i cittadini con risposte chiare e concrete. Le sfide sono molte, e di non facile soluzione”, ha sottolineato Draghi. E poi: “Si parla molto di sovranità, ma dipendere, come è accaduto in passato, per quasi metà delle proprie forniture di gas da un Paese che non ha mai smesso di inseguire il suo passato imperiale è l’esatto contrario della sovranità. Non deve accadere mai più”. Sono questi alcuni dei temi toccati dal presidente del consiglio al meeting di Rimini. Red/San