Roma, 24 mag. (askanews) – “Di Maio me ne dice di tutti i colori. Ma ho deciso di non rispondere”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini in un’intervista a La Stampa, replicando all’invito arrivato da Di Maio a fare “più lavoro e meno stronzate”.
“D’accordo, lo ammetto – ha continuato il leader della Lega – gli attacchi dispiacciono. Uno se li aspetta dal Pd o da Berlusconi. Sentirli arrivare dagli alleati di governo è strano. Ho imposto ai miei ministri di non rispondere e di continuare a lavorare a testa bassa”.
Sulle parole di forte critica al Movimento 5 Stelle arrivate dal sottosegretario Giorgetti Salvini ha sostenuto che “è un po’ più arrabbiato di me. Lo capisco”.
Quanto al fatto che per i 5 Stelle sui rimpatri Gentiloni sia stato meglio, Salvini ha rilevato: “Questa è meravigliosa. Spero che nessuno abbia nostalgia del passato. È chiaro che sul tema rimpatri il ruolo dell’Unione europea sarà importante. Al momento mi limito a constatare che con me al ministero per la prima volta le espulsioni sono state il doppio degli arrivi. Ripeto: sono in modalità zen”.
“Spero molto che da lunedì tornino tutti più sereni – ha proseguito Salvini – non ho lavorato giorno e notte sul decreto sicurezza bis per sentirmi dire: ne parliamo la prossima settimana per rispettare gli equilibri in vista del voto. L’ho accettato, ma ora basta. Col voto finiscono le scuse”.