Crisi: Brunetta (Pdl), Italia alla prese con meno investimenti e consumi

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(askanews) – Roma, 6 mag – ”Il vero scontro e’ tra austerity econsolidamento fiscale (altrimenti detto rigore fiscale),spesso considerati la stessa cosa. Ma la stessa cosa proprionon sono: consolidamento fiscale implica un progressivoconseguimento di stabilita’ di bilancio (conti in ordine) euna stabilizzazione della dinamica economica, cioe’ dellacrescita. Mentre per austerity si intende la riduzione nonsostenibile del deficit di bilancio, che, ad esempio inItalia si e’ accompagnata a un aumento del rapportodebito/Pil”. E’ quanto scrive Renato Brunetta, presidentedei deputati del Pdl, in un editoriale pubblicato da ”IlGiornale”. ”L’Italia – sottolinea – sta attraversando unperiodo di recessione per effetto di una caduta dei consumi edegli investimenti, che si e’ sovrapposta a una riduzioneprogressiva di competitivita’. Il primo problema e’tipicamente di breve periodo. Il secondo e’ tipicamentestrutturale e quindi di medio-lungo periodo. La difficolta’del governo e’ che, nelle condizioni date, deve affrontarlientrambi con interventi immediati. La questione e’ che ilsecondo problema non si affronta dal lato della domanda.

L’espansione di bilancio o monetaria non ne e’ la cura. Ma e’anche vero che non lo e’ una contrazione della domanda qualequella ingenerata dalla politica di austerity”. Conclude ilpresidente dei deputati deel Pdl: ”L’idea che l’austerityproduca effetti espansivi in un contesto recessivo non hafondamento ne’ teorico ne’ empirico. Il fondamento teoricodovrebbe essere trovato nell’assunzione che riduzione didebito e deficit tranquillizzerebbe famiglie e imprese equesto ”rasserenamento’ dovrebbe indurre famiglie e impresea spendere di piu’ per consumi e investimenti. In altritermini, una stretta di bilancio dovrebbe avere effettipositivi di breve periodo anche sulla domanda aggregata.

Questa tesi non ha fondamento”.

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