25 aprile: e’ attuale celebrare la data fondativa della Repubblica

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(askanews) – Roma, 25 apr – Delle dittature che hanno funestatoil ‘900, l’Italia ha conosciuto quella fascista. LaRepubblica si fonda a partire da questa circostanza:l’avvenuta Liberazione del Paese da un regime illiberale lacui violenza gli italiani hanno subito in modo efferato, inparticolare con il colpo di coda della bestia feritarappresentata dal simulacro di governo di Salo’. Il concorsodelle democrazie occidentali e del movimento raccolto nelComitato di Liberazione Nazionale restitui’ l’Italia allademocrazia, ripristinando liberta’ fondamentali a partire daquella di opinione (corollario della quale e’ la liberta’ distampa), a quella di eleggere i propri rappresentanti e diessere eletti. Come tutti i passaggi storici la data del 25aprile, festa nazionale, e’ stata, a lungo, vissuta consofferenza dalla parte soccombente e, al tempo stesso, harappresentato un momento di coagulo per quelle componenti delmovimento partigiano che hanno alimentato, per alcuni anni,il mito della ”Resistenza tradita” o incompiuta: unprocesso cioe’ interrotto sul piano soprattutto delrinnovamento dei rapporti economici e sociali, imputato allarottura dei governi di unita’ nazionale ispirati al Cln (IVgoverno De Gasperi). L’espressione ”non e’ l’Italia chesognavamo”, messa in bocca ad esponenti partigiani, e’suonata tutte le volte che, in questi 68 anni, l’Italia haevidenziato un deficit morale e di virtu’ civiche.

Gradualmente l’anniversario della Liberazione ha conquistatoil significato di data fondativa dell’esperienza repubblicanaed i valori della Resistenza, trasfusi nella Costituzione,costituiscono la piattaforma condivisa dalla stragrandemaggioranza dei cittadini. Il tema della memoria storicacondivisa, periodicamente sollevato in occasione didibattiti tra gli specialisti e di celebrazioni centenarie,sembra aver perso ormai la sua carica polemica, essendoevidente a ciascuno, sedimentate le contese d’origine, ilvalore di fatti che, a partire dal Risorgimento, allaResistenza, allo stesso 18 aprile 1948 con l’inserimento trai paesi a regime liberaldemocratico, hanno reso l’Italiaquale e’ oggi. Le iniziative assunte dal Presidente dellaRepubblica Carlo Azeglio Ciampi durante il suo mandato eproseguite dal Presidente Napolitano hanno contribuitoproprio alla formazione di una sorta di ”patriottismocostituzionale” che metabolizza i passaggi storicisignificativi della formazione del nostro Paese (unita’d’Italia e Repubblica), dando vita ad una memoria collettivaper la quale la definizione di ‘fondativa’ appare essere piu’opportuna di quella di ‘condivisa’. Nessuna delle forzepolitiche fondatrici della Repubblica (dal Pci al Psi, allaDemocrazia Cristiana, al Pli, al Partito d’Azione), e’sopravvissuta al passaggio tra la prima e la seconda, tantoche nuovi soggetti, soprattutto dell’area di centrodestra,hanno piu’ volte sollecitato l’accesso ad una nuovaCostituente per rinnovare il patto tra i protagonistiintervenuti nel frattempo sulla scena. Se ieri (2009),Berlusconi con il discorso di Onna ha voluto marcareun’adesione mancata sino ad allora ai valori dellaResistenza, una certa confusione regna nel campo di CinqueStelle, odierno comprimario. Eppure e’ semplice: lacittadinanza, nel nostro Paese, passa attraverso l’adesioneai valori definiti nella prima parte della Costituzione,figlia del 25 aprile 1945. E’attuale celebrare quella data.

dir/alf