Finlandia verso presidenza Ue: focus su sostenibilità e clima

Sei mesi per Helsinki per riaccendere la miccia del cambiamento

GIU 15, 2019 -

Roma, 15 giu. (askanews) – Tre presidenze in 20 anni, 70 milioni di budget per il semestre da luglio a dicembre, 90 incontri sul territorio finlandese. Sono alcuni dei numeri del semestre Ue affidato ad Helsinki, dove dopo 20 anni sono tornati al governo i socialdemocratici, guidati dal premier Antti Rinne, che dopo quasi un mese di colloqui hanno raggiunto l’intesa per una coalizione con il partito di centro, i verdi, la sinistra e il Partito popolare.

Il punto focale della presidenza finlandese sarà la sostenibilità, che attraversa anche l’identità visuale del semestre in cui sono stati riutilizzati i materiali della presidenza precedente, quella del 2006. La Finlandia intende puntare l’attenzione sull’impatto del riscaldamento climatico in tutti i meeting. Nelle riunioni che si svolgeranno a Helsinki e nei summit Ue saranno serviti pasti rigorosamente stagionali, a km0 e organici. L’uso della plastica sarà ridotta e verrà servita soltanto acqua di rubinetto e non in bottiglia.

La Finlandia non offrirà i tradizionali regali ai delegati o partecipanti, ma userà i fondi per compensare le emissioni provocate dai viaggi aerei per gli incontri, finanziando progetti che riducono la Co2.

Le priorità della presidenza, che sarà parallela alle trattative per la nuova Commissione e la guida del nuovo Parlamento europeo, sono la crescita sostenibile per l’Europa, un mercato unico legato a un’economia dinamica e digitale, una transizione verso un’economia a basse emissioni. Inoltre Helsinki punta sulla sicurezza e l’implementazione di iniziative legate alla difesa, la cooperazione con la Nato e il contrasto alle minacce ibride.

Il clima resterà centrale in tutti i dibattiti, soprattutto dopo che il nuovo governo ha deciso di raggiungere la neutralità da emissioni di carbonio entro il 2035. Un punto a favore potrebbe arrivare dal vertice sul clima del Segretario Generale delle Nazioni Unite di settembre, in cui i paesi dovrebbero presentare nuovi piani per ridurre le emissioni e rispondere agli appelli urgenti dei giovani e degli scienziati.