Praga, 12 gen. (askanews) – Le elezioni presidenziali, in programma oggi e domani in Repubblica ceca, hanno tutta l’aria di un plebiscito a favore o contro l’attuale capo dello stato, Milos Zeman, che nonostante l’età , 73 anni, e una salute malferma, vuole restare al Castello di Praga per i prossimi cinque anni.
Un voto nel quale l’elettorato ceco è inoltre chiamato a decidere sull’accordo di potere fra Zeman e il premier Andrej Babis, il politico miliardario, capo del movimento populista dei cittadini scontenti e vincitore delle scorse elezioni politiche, il cui governo non è ancora riuscito a ricevere la fiducia della Camera, ma sempre fermamente sostenuto dal presidente in carica. L’impressione è che il destino dell’uno sia strettamente legato a quello dell’altro.
Opposto ad altri otto candidati, Zeman – 73 anni, ex leader socialdemocratico, il presidente più filo russo e più filo cinese d’Europa, che si dice filo europeo, ma non perde occasione per criticare Bruxelles, noto per la sua intransigenza anti migranti e anti Islam – è considerato il grande favorito.
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