Gdo, Pedroni: finora no aumenti, ma in arrivo rincari beni essenziali

Sia per l'alimentare sia per il largo consumo

MAR 15, 2022 -

Inflazione Milano, 15 mar. (askanews) – “Le pressioni ci sono su chi produce e su chi distribuisce, ma soprattutto ci sono sui consumatori che già si trovano per molti versi, come per esempio per i consumi energetici e per i carburanti, aumenti molto alti, e purtroppo si troveranno le prossime settimane con aumenti che diventeranno più alti anche su beni essenziali tra cui largo consumo e alimentare”. Ad affermarlo Marco Pedroni, presidente di Associazione distribuzione moderna e di Coop Italia, a proposito dell’aumento dei prezzi nella grande distribuzione, a margine di un evento sulla marca del distributore a Milano. “Finora i prezzi a scaffale sono aumentati pochissimo” ha spiegato aggiungendo che “a febbraio sono cresciuti solo dello 0,6%”. “L’effetto inflattivo delle ultime settimane è stato determinato da un relativo calo dell’attività promozionale ma i prezzi a scaffale ancora non sono aumentati – ha detto – Finora noi abbiamo assorbito come distribuzione gran parte degli aumenti dei listini ora con questa nuova ondata di rincari che stanno arrivando lungo le varie filiere è evidente che ci sarà un rincaro dei prezzi al consumo”. Sul quanto aumenteranno “non faccio previsioni anche perchè riguarda la politica delle singole imprese”. Pedroni ha ricordato che “questa situazione era iniziata prima della guerra in Ucraina con un forte aumento dei prezzi delle materie prime ed energia ma la crisi e la guerra li hanno decuplicati”, precisando che “tutta la filiera è in tensione: dentro questa situazione qualcuno che aveva fatto scorte con contratti di lungo periodo magari ha qualche vantaggio ma in generale tutte le imprese sono davvero in difficoltà e l’idea di trasferire sui consumatori tutti gli aumenti intanto è un’idea poco praticabile e poi anche molto discutibile. Anche l’industria in questo momento è stretta in una morsa fra l’aumento dei suoi costi che ci sono e una prospettiva che se esagerata ridurrà i volumi molto importanti”. “Il rischio di una recessione c’è ed è molto forte – ha concluso – anche per questo non basterà l’impegno delle imprese servono, interventi straordinari di sostegno dei consumi e di riduzione dell’Iva da parte del governo”.