Mobilità Milano, 16 giu. (askanews) – La crisi Covid con il ricorso al telelavoro e il blocco del turismo ha dimezzato nel 2020 i noleggi brevi e lo sharing, mentre il noleggio a lungo termine ha retto l’urto prolungando i contratti in essere con la flotta a nolo che resta salda sopra quota 1 milione. E’ lo scenario che emerge dalla 20esima edizione del Rapporto Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità che ha annunciato un nuovo acronimo: Associazione Nazionale Industria Autonoleggio Sharing Mobility e Automotive Digital. “La pandemia ha confermato la centralità dell’auto nel sistema di mobilità e trasporti nazionale. Eppure il Pnrr ha praticamente ignorato l’automotive. Oggi servono misure concrete per accelerare il rinnovo del parco circolante nazionale che è il vero problema del nostro paese. In quest’ottica i veicoli nuovi e quelli usati Euro6, ibridi o elettrici provenienti dal noleggio possono contribuire a ridurre il ‘green divide’ nel nostro Paese, accelerando la sostituzione degli 11 milioni di veicoli con oltre 15 anni di anzianità â€, ha detto il presidente di Aniasa, Massimiliano Archiapatti. Secondo Aniasa se gli ex noleggio Euro 6 diesel fossero utilizzati per sostituire il circolante più vecchio si genererebbe un beneficio in termini di emissioni pari allo stop di una città come Roma per 9 mesi. “Per questo – spiega Archiapatti – abbiamo avanzato al Governo la proposta di estendere l’ecobonus alle vetture usate Euro6, ibride ed elettriche con rottamazione. Una misura che produrrebbe immediati benefici sulla domanda di mobilità , sull’ambiente e sulla sicurezza delle nostre stradeâ€. Altra richiesta di Aniasa è di sanare, con la prossima Legge di Bilancio, la disparità di trattamento fiscale delle auto aziendali rispetto ad altri paesi europei che comporta “un grave disallineamento e una minor competitività specialmente per l’exportâ€. Su una vettura aziendale media (valore 30mila euro) il totale dei benifici fiscali in Italia ammonta a 5.778 euro, meno di un quinto di quanto riescono a “scaricare†le aziende tedesche e spagnole e circa un quarto di Francia e Gran Bretagna. “Il recupero di questo gap, che supera il 400%, permetterebbe una maggiore diffusione dell’auto aziendale, che con il suo più rapido turn-over contribuirebbe a ridurre l’età media del parco circolanteâ€, ha detto Archipatti. Gli effetti della pandemia hanno avuto ripercussioni anche sul primo trimestre 2021: il breve termine con oltre il -60% dei noleggi (vs 2019), -67% delle immatricolazioni e una flotta ferma a 73mila veicoli; il giro d’affari del lungo termine è cresciuto rispetto al pre-pandemia, con una flotta aumentata del 7% e immatricolazioni solo in leggero calo (-1%); il car sharing ha registrato un -50% dei noleggi rispetto al 2019. Un’ulteriore tegola si è recentemente abbattuta sul settore, in particolare sul noleggio a breve termine: la crisi dei chip auto che complica il potenziamento delle flotte in vista dell’estate, con tempi di consegna che sono passati da 90 fino a 150 giorni.
Mobilità : crollano noleggio breve e sharing, tiene il long rent
Archiapatti (Aniasa): Incentivare usato per svecchiare circolante
