Petrolio, Up: rapporto con altre fonti destinato a rovesciarsi

Spinaci: serviranno risorse per cambiamento e ammortizzatori

OTT 26, 2020 -

Roma, 6 ott. (askanews) – Nei processi industriali il rapporto tra petrolio e altre fonti “è destinato a rovesciarsi e una parte crescente delle materie prime impiegate non saranno di origine fossile, ma deriveranno da processi di sintesi rinnovabili e dall’economia circolare”. Lo ha sottilenato il presidente dell’Unione petrolifera, Claudio Spinaci in occasione della presentazione dei dati per la assemblea annuale.

Spinaci ha evidenziato come con le modifiche dello Statuto approvate quest’anno “abbiamo esteso il perimetro di rappresentanza alla ricerca e sviluppo dei low carbon fuels, nonché alla loro produzione, stoccaggio e distribuzione, in linea con il percorso delineato a livello europeo. Abbiamo già avuto alcune adesioni e manifestazioni di interesse da parte di importanti operatori attivi in questi nuovi ambiti”.

Di qui il cambio di nome “che trae origine da questo allargamento del perimetro associativo e dalla considerazione che l’attuale nome non ricomprenda più tutte le attività del settore che intendiamo rappresentare”. “L’evoluzione tecnologica che stiamo portando avanti ha naturalmente bisogno di tempo e di un forte impegno finanziario per maturare. È perciò importante che il settore sia messo nella condizione di generare e poter reperire le risorse necessarie a supportare gli ingenti investimenti previsti, capaci di modificare il nostro modo di produrre e usare l’energia”.

“L’intero processo richiederà anche la messa in campo di misure capaci di abbattere le barriere che oggi impediscono la chiusura degli impianti che non saranno in grado di trasformarsi e che risulteranno obsoleti. In tale quadro, è importante prevedere dei meccanismi che rendano possibile la riqualificazione ed il riutilizzo delle aree dismesse, garantendo tempi certi di realizzazione”, ha avidenziato Spinaci che ha spiegato come “sarà inoltre necessario introdurre ammortizzatori sociali straordinari per la riduzione della forza lavoro che alcune trasformazioni inevitabilmente richiederanno”.