Ast Terni, Fiom-Cgil: Thyssenkrupp chiarisca al governo su vendita

"Via al confronto aziendale sull'accordo-ponte"

OTT 21, 2020 -

Roma, 21 ott. (askanews) – Il governo dovrebbe avviare un confronto con la Thyssenkrupp sulla vendita dell’Ast Terni. Lo affermano Gianni Venturi, segretario nazionale della Fiom e responsabile del settore siderurgia, e Alessandro Rampiconi, segretario generale della Fiom Terni, dopo un incontro organizzato dal ministero dello sviluppo economico con l’amministratore delegato di Thyssenkrupp Italia, i sindacati e gli enti locali.

“Nell’incontro, interlocutorio – dicono i sindacalisti – l’amministratore delegato ha esposto lo stato del processo di vendita dell’Ast Terni annunciato a maggio, evidenziando che a oggi non c’è ancora un processo formale di vendita in atto, pur essendo stato individuato in JpMorgan l’advisor finanziario che si occuperà di trovare il futuro maggiore azionista e che, dal momento in cui sarà avviato, tale processo avrà bisogno di almeno nove mesi di tempo per essere portato a compimento”.

“Pur non essendo – sottolineano Venturi e Rampiconi – in presenza di un avvio formale del processo di vendita, come Fiom riteniamo necessario che il governo apra un’interlocuzione diretta con la capogruppo Thyssenkrupp per avere preliminarmente chiare le intenzioni e gli orientamenti della stessa sull’insieme delle produzioni siderurgiche. Infatti le decisioni e i comportamenti di Thyssenkrupp sono stati in questi mesi assolutamente contraddittori e ondivaghi”.

È necessario chiarire “se la decisione di Thyssenkrupp è di cedere soltanto la produzione del settore dell’acciaio inossidabile e non anche la commercializzazione attraverso i centri di finitura e i centri di servizi: questione decisiva legata al pronunciamento formale della commissione europea e dell’Antitrust nel 2014 e alle reali prospettive di competitività del sito di Terni”.

All’incontro di oggi “seguiranno incontri aziendali per l’aggiornamento e la ridefinizione dell’accordo-ponte che è scaduto il 30 settembre del 2019 e che dovrà coprire una fase di transizione ancora incerta, ma che durerà presumibilmente almeno nove mesi. È evidente che quella sede di confronto aziendale non potrà non avere un momento di verifica e di garanzia istituzionale e tempi assolutamente certi per la conclusione dello stesso, per garantire una transizione ordinata alla vendita del sito di Terni, dal punto di vista produttivo, occupazionale e della competitività, punto fermo ed elemento centrale per la Fiom”.

“Durante l’incontro – aggiungono Venturi e Rampiconi – è emersa anche la disponibilità del ministero ad aprire un tavolo di confronto sul piano nazionale della siderurgia. Si deve passare dalle dichiarazioni di disponibilità all’apertura di un confronto che consenta di arrivare alla condivisione delle scelte strategiche sul settore siderurgico e non semplicemente a una comunicazione delle intenzioni del governo”.