Roma, 12 dic. (askanews) – Raddoppiano nel 2018 le sofferenze “smaltite” dalle banche italiane, una dinamica legata alle cessioni sul mercato. L’anno scorso, secondo le “Note di stabilità finanziaria e vigilanza” della Banca d’Italia, l’ammontare lordo delle sofferenze eliminate dai bilanci bancari “è ulteriormente aumentato raggiungendo i 78 miliardi”, quasi il doppio rispetto ai 43 miliardi del 2017 (solo 17 miliardi nel 2016). La crescita delle sofferenze eliminate “è interamente riconducibile alle cessioni sul mercato, aumentate da 33 a 67 miliardi; le sofferenze chiuse per via ordinaria sono rimaste sostanzialmente costanti intorno a 11 miliardi”.
Il controvalore delle posizioni chiuse, spiega Via Nazionale, “si è confermato superiore a quello dei nuovi ingressi in sofferenza (19 miliardi), anche per effetto della riduzione di questi ultimi”.
Sono cresciuti “sia i tassi di recupero delle posizioni in sofferenza cedute (dal 26% al 30%) sia quelli delle sofferenze chiuse mediante procedure ordinarie (dal 44% al 46%); il differenziale nei recuperi tra cessioni e procedure ordinarie si mantiene elevato. Nonostante la quota delle cessioni sul mercato sia aumentata (86% del totale, contro 76% nel 2017), il tasso di recupero totale è cresciuto al 33% (30% nel 2017)”.
“È significativamente cresciuta – aggiunge Palazzo Koch – la velocità di smaltimento delle sofferenze. Il rapporto tra l’ammontare delle posizioni chiuse nell’anno e lo stock esistente all’inizio del periodo, che aveva toccato il minimo nel 2013 (6%), ha raggiunto il 50% nel 2018 (23% nel 2017)”.