Roma, 13 apr. (askanews) – Eni sta valutando il progetto di un polo biopetrolchimico da realizzare in Val d’Agri “per compensare la nostra attività che non riesce a far esplodere occupazione”. Lo ha annunciato l’amministratore delegato Claudio Descalzi nel corso dell’assemblea degli azionisti.
“La Val d’Agri non è contenta di Eni – ha detto – c’è stato un distacco, ci sono stati problemi ambientali e problemi di delusione perché lì investiamo tanto ma creiamo poco lavoro. Il settore è capital intensive quindi servono tanti soldi, si investe molto ma quando c’e’ la produzione si arriva ad un occupazione tra diretti e indiretti 3.700 persone”.
“Dobbiamo recuperare – ha proseguito Descalzi – non è colpa della Val d’Agri ma è colpa nostra perché quando non si riesce a fare qualcosa dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Dobbiamo andare oltre, fare diversificazione perché la formazione non serve a niente se non c’è lavoro”.
Quindi, ha annunciato, “abbiamo presentato dei progetti su un centro di biopetrochimica per produrre plastiche dall’agricoltura con un ciclo chiuso con i residui agricoli inseriti come biomassa per produzione energia. Un progetto per compensare una attività che non riesce a far esplodere l’occupazione”.
In generale, ha aggiunto Descalzi “noi siamo sicuramente disposti a investire in Val d’Agri. E’ un posto che dobbiamo curare e sviluppare siamo lì da tanto tempo, è casa nostra. Abbiamo un accordo per produrre 104mila barili, siamo a 80mila barili, completando l’accordo ci saranno 300-400 persone che possono essere assunte più l’indotto. E questo può essere fatto a zero impatto ambientale, utilizzando piattaforme esistenti senza consumare altro terreno”.