Csc: nel 2015 contributo lavoratori stranieri 8,7% del Pil

Il loro apporto ha superato i 120 miliardi di euro

GIU 22, 2016 -

Roma, 22 giu. (askanews) – Il contributo diretto dei lavoratori stranieri in Italia ha superato i 120 miliardi nel 2015, l’8,7% del Pil complessivo (dal 2,3% nel 1998). La presenza di immigrati ha, negli anni di espansione (1998-2007), innalzato la crescita cumulata del Pil di 3,9 punti percentuali (dal 10,5% al 14,4%) e, negli anni della crisi (2008-2015), limitato la sua discesa di tre punti (da -10,3% a -7,3%). E’ quanto stima il centro studi di Confindustria (Csc) nel rapporto “Immigrati: da emergenza a opportunità”.

Il peso del lavoro straniero varia molto tra settori: 10,6% in media la quota di stranieri sugli occupati, ma 15,8% in agricoltura, 9,6% nell’industria in senso stretto, 16,3% nelle costruzioni, 18,7% per ristorazione e alberghi e 39,9% nei servizi sociali e alle persone che includono le collaborazioni domestiche.

Si osserva, inoltre, una strutturale segmentazione dei lavoratori stranieri tra settori economici a seconda dell’origine. L’industria in senso stretto, per esempio, assorbe buona parte dei lavoratori provenienti da Ghana (58,6%) e Pakistan (43,5%), ma anche circa un terzo di quelli da India (32,5%), Cina (28,2%) e Marocco (29,8%). I servizi alle famiglie, che includono le collaborazioni domestiche, assorbono invece gran parte dei lavoratori provenienti da Filippine (70,0%), Ucraina (67,8%), Sri Lanka (61,0%), Mol- davia (54,4%), Perù (50,8%) e Ecuador (47,4%).