Confedilizia: il 15 prime accensioni riscaldamenti con nuove norme

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(askanews) – Roma, 12 ott – Da martedi’ 15 ottobre possonoiniziare ad accendere i riscaldamenti gli abitanti diAles-sandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna,Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara,Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Mantova, Milano,Modena, Monza, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia,Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reg-gio Emilia, Rieti,Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine,Urbino, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenzae, in generale, di tutti i Comuni situati nelle zoneclimatiche contraddistinte dalla lettera ”E”. I Comuni sitinelle zone climatiche ”F” (quali – per esempio – Bel-luno,Bormio, Brennero, Brunico, Cortina d’Ampezzo, Courmayeur,Cuneo, Ovindoli, Pescasseroli, Stelvio), invece, non hannolimitazioni temporali (potendo in qualsiasi momento accenderei propri impianti), mentre tutti gli altri Municipi, perattivare i riscaldamenti, dovranno ancora attendere qualchegiorno. Lo segnala Confedilizia, evidenziando come le novita’apportate dalla nuova nor-mativa (entrata in vigore nelluglio di quest’anno) abbiano confermato la previsione che leaccen-sioni delle caldaie siano scadenzate in differentiperiodi a seconda della zona climatica in cui i sin-goliComuni sono inseriti, mentre i Comuni non presenti in alcunadelle zone in questione sono di-sciplinati da appositoprovvedimento del Sindaco (per conoscere la zona climatica diappartenenza del proprio Comune e per avere ogni utileinformazione in merito, anche relativamente alle eccezioni,si puo’ consultare il sito della Confedilizia, all’indirizzowww.confedilizia.it). In virtu’ delle nuove regole in materia di impiantitermici – evidenzia Confedilizia in una nota – la maggiorparte delle famiglie che hanno nelle proprie abitazioni lecosiddette ”caldaiette” risparmiera’ qualcosa grazie aicontrolli piu’ distanziati nel tempo: il controllo periodicosull’efficienza energetica dei piccoli impianti diriscaldamento (quelli con potenza nominale tra 10 kw e 100Kw, alimentati a gas, metano o gpl) adesso va effettuato -oltre che all’atto della prima messa in eserciziodell’impianto o in altri casi specifici – ogni 4 anni (lavecchia normativa preve-deva, nella maggior parte dei casi,controlli piu’ frequenti). A parte tali controlli (in cuiviene sempre rilevato anche ”il rendimento di gestione”,noto come ”analisi dei fumi”), permane l’obbligo dieffet-tuare, sempre con tecnici abilitati, le operazioni dicontrollo ordinario e di manutenzione dell’impianto sullabase delle istruzioni dello stesso rese disponibilidall’installatore, o, in mancan-za, di quelle elaborate dalfabbricante o, se tutto cio’ non sia possibile, sulla basedelle norme UNI e CEI per lo specifico elemento. Ilresponsabile dell’impianto termico (cioe’ l’occupante, aqualsiasi titolo; il proprietario; l’amministratore, in casodi edifici dotati di impianti termici centralizzaticondo-miniali), sottolinea Confedilizia, puo’ ancora delegaread un terzo l’esercizio, la conduzione, il con-trollo e lamanutenzione dell’impianto termico, ma non per singole unita’immobiliari residenziali in cui il generatore non siainstallato in un locale tecnico esclusivamente dedicato.

Altra novita’ particolarmente importante soprattutto neicondominii: la delega non puo’ piu’ essere rilasciata nelcaso di impianto non conforme alla legge, salvo che siaespressamente conferito al terzo l’inca-rico di procederealla messa a norma dell’impianto e sia posto in essere daldelegante ”ogni atto, fatto o comportamento necessario”affinche’ il delegato possa adempiere agli obblighi di legge,con garanzia della copertura finanziaria per l’esecuzione deinecessari interventi, nei tempi concordati.

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