Expo 2015: Corte Conti, avvio incerto ora rispetto crono opere (1 Upd)

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(askanews) – Roma, 2 ago – La Corte dei Conti, nel proprioreferto sulle gestioni 2011 e 2012 di Expo 2015 SpA, haosservato che l’attivita’ della societa’ e’ statacondizionata, fin dall’inizio, dall’incertezza del contestonormativo di riferimento, tuttora in evoluzione, dalledifficolta’ operative intervenute in fase di start up dellasocieta’, e, in particolare, dalla indecisione, protrattasiper quasi tre anni, da parte delle Istituzioni locali inordine alle modalita’ di acquisizione dei terreni su cuicostruire il Sito espositivo: di qui la consegna frazionatadelle aree e l’accumulo di ritardi nel cronoprogramma delleopere. La Corte dei conti ha anche evidenziato che la decisionescaturita dall’Accordo di programma del 2011, di affidare adArexpo S.p.A. – societa’ all’uopo costituita – l’acquistodelle aree, per poi costituirvi il diritto di superficie afavore della Societa’ di gestione Expo 2015 SpA, abbia difatto comportato una consegna frazionata dei terreni, che hareso difficoltosi i necessari sopralluoghi preliminari agliappalti, con la conseguenza di determinare ritardi nelcronoprogramma dei lavori. Solo ad agosto 2012, infatti, lasocieta’ Arexpo S.p.A. ha sottoscritto l’Accordo quadro percostituire a favore di Expo 2015 S.p.A. un diritto disuperficie, di natura onerosa, sui terreni interessati dalleopere. Quanto ai risultati di bilancio negli eserciziconsiderati, malgrado la sensibile diminuzione del disavanzo,e’ stato rilevato che la sostenibilita’ del modello economicofinanziario della societa’ – che, quale societa’ di scopo,vede concentrarsi la maggior parte degli investimenti e deicosti nel periodo precedente l’evento, mentre la gran partedei ricavi e’ attesa in prossimita’ del 2015 – richiede, daun lato, il costante monitoraggio dei costi di gestione e,dall’altro, il puntuale sostegno finanziario di tutti isoci.

Tuttavia, nell’ultimo biennio e’ stata registrata unaflessione riferibile alla Provincia di Milano e, in misuraminore, alla Camera di commercio di Milano, allo statocompensata dal sensibile incremento del contributo statale.

Sotto un profilo piu’ generale, la Corte dei conti harichiamato l’attenzione sulle ulteriori vicende che hannointeressato i primi grandi appalti e alcuni subappalti,oggetto anche di vasta eco mediatica per le implicazioni dialcuni soggetti (legati, direttamente o meno, agliappaltatori), in procedimenti penali pregressi o in corso, eha raccomandato, al riguardo, la massima vigilanzasull’esecuzione delle procedure di affidamento. Anche per quanto riguarda i rilevanti poteri in deroga,previsti ora in capo al Commissario Unico, la Corte dei contiha osservato che il corretto esercizio di tali poteri,inerenti alla gestione di rilevanti risorse pubbliche, imponeuna stretta vigilanza da parte dei vari livelli di controlloed un corrispondente senso di responsabilita’, da parte ditutti, soci e amministratori, al fine di assicurare ilprimario obiettivo di coniugare efficienza e legalita’. Con il 2012 puo’, dunque, ritenersi che si sia chiusa laprima fase operativa della vita della societa’, quella incui, dopo un faticoso decollo – appesantito da lentezzeburocratiche, modifiche normative e impasse decisionali deivari soggetti implicati – la societa’ ha avviato i primigrandi appalti, in un contesto socio-economico complesso econfrontandosi, tra l’altro, con una forte esposizionemediatica. L’obiettivo prioritario della societa’ e’ ora ilrispetto del cronoprogramma delle opere, per il cuiraggiungimento il legislatore ha previsto gli strumentigiuridici di cui puo’ disporre la nuova governancedell’Evento. red/rf