Roma, 28 ott. (askanews) – Elon Musk ha chiuso l’accordo da 44 miliardi di dollari per acquisire Twitter e toglierla da Wall Street, ponendo fine a una delle saghe di M&A di più alto profilo e drammatiche degli anni recenti, dopo mesi di dispute legali tra l’uomo più ricco del mondo e la piattaforma dei social media. Quando l’imprenditore miliardario è subentrato nella gestione ieri sera, ha licenziato l’amministratore delegato di Twitter, Parag Agrawal, e il direttore finanziario Ned Segal. Una persona ha detto che anche Vijaya Gadde, responsabile legale, politica e sicurezza di Twitter, e il capo dell’ufficio legale Sean Edgett sono stati licenziati. “L’uccellino è stato liberato”, ha twittato Musk. “In Europa, l’uccellino volerà secondo le regole dell’Unione europea”, gli ha subito risposto sempre via Twitter il commissario Ue per il mercato interno, Thierry Breton. Un documento depositato alla Borsa di New York stamani ha confermato che l’accordo si è concluso ieri e che la negoziazione delle azioni è stata sospesa prima del delisting di Twitter l’8 novembre. Annunci che concludono una vicenda piena di colpi di scena e senza precedenti che mette Musk, il quale si è autodefinito “assolutista della libertà di parola”, al timone di una piattaforma popolare tra i politici globali e su cui milioni di utenti in tutto il mondo si basano per le notizie. Musk ha promesso di tagliare posti di lavoro e costi di Twitter, aumentando al contempo l’innovazione dei prodotti nel tentativo di creare una “super app” che incorpori pagamenti, commercio e messaggistica. Ha anche promesso di allentare le regole di moderazione dei contenuti, inclusa la revoca dei divieti permanenti, che apre la strada al ritorno sul social media di cui era mattatore dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, espulso sulla scia dell’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti. “Sono molto felice che Twitter sia ora in buone mani e non sia più gestito da folli e maniaci della sinistra radicale che odiano veramente il nostro paese” ha subito scritto Trump sul suo social media Truth Social. Musk, già amministratore delegato di Tesla e SpaceX, dovrebbe agire come amministratore delegato di Twitter fino a quando non sceglierà una nuova leadership. Ha già iniziato ad abbracciare il suo nuovo ruolo con la caratteristica enfasi, visitando l’ufficio di San Francisco di Twitter mercoledì per incontrare il personale mentre trasportava un lavandino (sink in inglese), twittando “Let that sink in” (gioco di parole tra “Lascia che ci si abituino”, e “lascia entrare quel lavandino), e cambiando il suo profilo Twitter in “Chief Twit”. Musk ha anche detto ad alcuni dipendenti che non intende tagliare il 75% dei posti di lavoro, smentendo notizie circolate in precedenza. In tono più serio Musk ha cercato di rassicurare gli inserzionisti – che apportano la maggior parte dei 5 miliardi di dollari di entrate annuali della piattaforma – che Twitter non sarebbe diventato “un inferno per tutti” e che “aspira a essere la piattaforma pubblicitaria più rispettata al mondo”. Musk aveva inizialmente accettato ad aprile di acquistare Twitter per 54,20 dollari per azione. Pochi mesi dopo ha citato in giudizio la società con sede a San Francisco per ritirarsi dall’accordo, sostenendo che la piattaforma aveva fuorviato investitori e autorità di regolamentazione sul numero di account falsi e sulla sicurezza informatica. La società di social media ha respinto e contrattaccato, nel tentativo di costringere il miliardario a chiudere l’acquisizione, innescando una dura battaglia legale. Poche settimane prima della causa davanti a un tribunale del Delaware sulla questione, Musk ha annunciato di essere disposto ad acquistare la società al prezzo originariamente concordato se l’azione legale fosse stata abbandonata. Twitter ha resistito a una risoluzione immediata e il tribunale ha ordinato alle parti di trovare un modo per concludere l’accordo entro il 28 ottobre o affrontare una causa a novembre. L’accordo, inizialmente ambito dai banchieri, potrebbe trasformarsi in un incubo con alcuni dei più grandi nomi del settore dei leveraged buyout che si preparano a forti perdite. Un gruppo di banche guidate da Morgan Stanley, tra cui Bank of America e Barclays, ha impegnato 13 miliardi di dollari in finanziamenti per l’operazione ad aprile, quando i mercati del debito erano ancora relativamente stabili. Le banche in genere vendono il debito per finanziare l’accordo, ma la volatilità del mercato ha lasciato loro poche opzioni se non quella di finanziarlo da sole e mantenerlo nei loro bilanci. Musk si è impegnato a raccogliere 33 miliardi di dollari di azioni in totale. Ha affermato di aver raccolto almeno 7 miliardi per la sua offerta da un elenco di investitori tra cui il co-fondatore di Oracle Larry Ellison, la piattaforma di criptovaluta Binance e i gruppi di asset management Fidelity, Brookfield e Sequoia Capital.
Twitter è di Elon Musk, che licenzia i vertici: l’uccellino è libero
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