Milano, 19 gen. (askanews) – Picasso, l’artista venezuelana Gego, Kokoschka, Yayoi Kusama, Duchamp, Mirò. Il 2023 dei musei Guggenheim di New York, Bilbao e Venezia si muove intorno a questi nomi e ad altri progetti di ricerca tra il moderno e il contemporaneo. A presentare i programmi sono stati, in una conferenza online aperta alla stampa internazionale, i direttori delle tre sedi, cui si aggiunge quella di Abu Dhabi, progettata da Frank Gehry con il solito istinto visionario e la cui apertura è annunciata per il 2025. Il nuovo museo, nella visione della Fondazione, vuole essere un luogo di dialogo, di scambio e interazione e si focalizzerà in particolare sulla relazione con l’Africa settentrionale e sull’ovest e il sud dell’Asia. Per quanto riguarda il Guggenheim di New York, che alla conferenza è stato rappresentato dal direttore Richard Armstrong e dalla vice direttrice e curatrice capo Naomi Beckwith, il programma dell’anno che si è appena aperto prevede dal 31 marzo due nuove esposizioni: “Gego: Measuring Infinity” e “Sarah Sze: Timelapse”. La prima è una retrospettiva sull’astrattista venezuelana, con 130 opere che documentano il percorso dell’artista e il suo approccio che utilizzava forme organiche e strutture lineari per indagare sistematicamente la dimensione spaziale. La seconda presenta incontri con il lavoro di Sze attraverso opere multimediali e site specific che analizzano la natura del tempo e la nostra relazione con esso. In maggio, nel cinquantenario della morte, il Guggenheim New York tributerà poi un omaggio a Pablo Picasso con una mostra sui suoi lavori giovanili a Parigi, in particolare il dipinto del 1900, “Le Moulin de la Galette”. Per l’autunno invece il museo porterà nel celebre edificio di Frank Lloyd Wright due mostre collettive: la prima dedicata all’arte sperimentale in Sud Corea tra gli anni ’60 e ’70, la seconda incentrata sulle opere di artisti di diverse generazioni che si sono confrontati con la dimensione del semi visibile e con il concetto di scivolamento nell’oscurità, con particolare attenzione alla questione, molto contemporanea, della visibilità sociale. Per quanto riguarda il Guggenheim Bilbao, rappresentato del direttore Juan Ignacio Vidarte, il 2023 si apre con un nuovo capitolo dell’esposizione delle opere della collezione, iniziata a fine 2022 per il 25esimo anniversario dall’apertura del museo. Il 10 febbraio inaugurerà poi la mostra “Juan Mirò: Absolute Reality”, che si concentra sugli anni 1290-45, nei quali l’artista passa da una sorta di realismo magico alla definizione di un proprio vocabolario visivo, fatto di segni sospesi su fondali ambigui. Da marzo invece spazio alla lezione di Oskar Kokoschka, pittore austriaco che si è mosso tra la Secessione Viennese e l’espressionismo: anche in questo caso si tratterà di una importante retrospettiva. Sempre in marzo nel museo basco aprirà una mostra dedicata a Lynette Yiadom-Boakye, artista britannica celebre per i ritratti di personaggi immaginari. Una pittura al tempo stesso classica e molto contemporanea, capace di rinnovare la forza del medium per eccellenza dell’arte visiva. Nella seconda parte dell’anno a Bilbao sono poi in programma una grande retrospettiva dedicata a Yayoi Kusama, con lavori che vanno dai disegni giovanili fino alle più recenti installazioni immersive, sempre all’insegna di una ricerca complessa e spesso drammatica, ma molto colorata e coinvolgente. Ricollegandosi alla programmazione di New York, poi, è prevista anche in Spagna una mostra su Picasso, che in questo caso si concentrerà sulla scultura e sui diversi modi con cui l’artista ha rappresentato il corpo umano. A seguire arriverà anche qui la mostra di Gego ospitata negli Stati Uniti. Accanto a queste, un’esposizione della sezione dedicata ai video, sulla filmaker francese Marie Hugonnier. Per quanto riguarda la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, per il 2023 le mostre annunciate dalla direttrice Karole P.B. Vail sono due: la prima, aperta al pubblico dal 1 aprile, dedicata al pittore veneziano Edmondo Bacci, alla sua luce ed energia. La seconda, e in un certo senso è giusto chiudere questo resoconto con uno dei protagonisti fondativi della contemporaneità, si focalizzerà su Marcel Duchamp e “la seduzione della copia”, un viaggio che parte dal museo portatile dell’artista, la famosissima “Scatola in una valigia” per arrivare alla messa in discussione della gerarchia tradizionale tra originali e riproduzioni. (Leonardo Merlini)
Il 2023 dei musei Guggenheim: Mirò, Duchamp, Kusama, Sze
Tra Bilbao, New York e Venezia, aspettando Abu Dhabi nel 2025