La ceramica contemporanea: due mostre per l’estate di ICA Milano

Una personale di Julian Stair e una collettiva di sei artisti

GIU 19, 2019 -

Milano, 19 giu. (askanews) – La Fondazione ICA Milano presenta il primo appuntamento di “Ceramics”, progetto speciale dedicato all’utilizzo della ceramica come medium artistico, che per l’estate propone due diverse mostre entrambe focalizzate sulla scena britannica: “Equivalenze” di Julian Stair e la collettiva “Verso nuovi canoni”.

“La ceramica – ha spiegato ad askanews Alberto Salvadori, direttore di ICA Milano – è una delle materie primordiali rispetto a quello che l’uomo ha sempre fatto attraverso l’arte. Le prime ciotole fin dai tempi immemori accompagnano la civiltà umana. La ceramica contemporanea si è svincolata da un’idea di funzione, allo stesso tempo però mantiene una capacità di elaborazione della materia che necessita una specifica ben precisa: quindi sono vere e proprie manifestazioni di arte visiva e per noi il progetto sulla ceramica è molto importante”.

Le due mostre sono curate da Tommaso Corvi-Mora: quella di Stair presenta una selezione di nuovi lavori di un artista che è sulla scena da oltre trent’anni, mentre la collettiva si concentra sulle diverse tipologie di lavori con la ceramica di cinque artisti britannici, più lo stesso Corvi-Mora. “Alcuni fanno dei vasi – ci ha spiegato – altri fanno delle opere che sono sculture o installazioni. L’idea era quella di offrire un panorama sulla produzione in ceramica in Inghilterra oggi, nello specifico a Londra”.

In particolare la ricerca di ICA si muove attraverso la storia di un materiale come la ceramica, storia che in particolare in Gran Bretagna vive di una forte e lunga tradizione, qui declinata in senso contemporaneo.

“Ci sono delle opere che sono vere e proprie sculture – ha concluso il curatore – però tutte sono radicate in una storia, in un uso del materiale molto sofisticato, con una gran conoscenza anche tecnica delle sue possibilità. E in questo la Gran Bretagna ha una sua specificità molto precisa”.

Le due esposizioni restano aperte al pubblico nello spazio post industriale di via Orobia fino al 15 settembre.