Roma, 24 ott. (askanews) – “Una diagnosi precoce consente di fare trattamenti mirati, che vanno ad incidere non solo sulla qualità della vita, migliorandola, ma soprattutto sulla sopravvivenza. Importanti sono lo screening, il controllo: soltanto così noi miglioriamo quella che è l’aspettativa di vita”. A sostenerlo è il professor Gerardo Nardone, che in qualità di direttore scientifico ha promosso lo scorso fine settimana il corso di aggiornamento dal titolo “Hot topics in Gastroenterologia ed Epatologia”, che ha richiamato esperti da ogni parte d’Italia. “Ci sono diversi hot topics – spiega Nardone riferendosi al titolo del corso – In primis, l’epatocarcinoma, che in Campania ha un’alta frequenza, se si pensa che si contano più di mille nuovi casi ogni anno. Poi ci sono le terapie delle epatiti virali, lo screening per l’epatite C, le malattie del reflusso gastroesofageo, problematica questa che colpisce sempre più pazienti e per la quale ci sono diverse strategie terapeutiche, anche se bisogna sempre partire da una dieta che dia l’opportunità di controllarne i sintomi”. “Quest’anno poi – conclude il direttore del corso tenuto al Policlinico della Federico II – cade il quarantennale dalla scoperta dell’helicobacter pylori, che è stata una rivoluzione nelle conoscenze in gastroenterologia, perché ha cambiato l’eziopatogenesi della malattia pelvica, dell’ulcera gastrica, dell’ulcera diodenale, che è la principale causa del cancro allo stomaco. La scoperta dell’helicobacter pylori ha permesso, con una semplice terapia con antibiotico, di abbattere queste malattie e le sue ricorrenze. Oggi non si opera più il paziente per l’ulcera gastrica, ma basta solo la terapia medica”.
Salute, Nardone: diagnosi precoce decisiva in epatologia
Il professore della Federico II in corso di aggiornamento