Vino, Michele Chiarlo: nonostante clima, annata 2022 ci sorprenderà

Stefano: avremo vini equilibrati, resilienza sarà la nostra sfida

OTT 5, 2022 -

Milano, 5 ott. (askanews) – “Nonostante tutto, quest’anno la qualità delle nostre uve si presenta di ottimo livello. Certamente la vite con le sue profonde radici e l’attenta gestione dei vigneti, hanno battuto il clima: siamo convinti che sarà un’annata che ci sorprenderà” Parola di Michele Chiarlo proprietario dell’omonima e celebre cantina di Calamandrana (Asti), con 110 ettari di vigneti tra Langhe, Monferrato e Gavi. “Il caldo e la siccità di quest’anno ci hanno portato ad anticipare la vendemmia di circa 10-15 giorni per tutte le varietà, e al momento, questa annata ricorda molto quella del 2017, anche se dai campionamenti, a differenza del 2017, vedremo gradazioni alcoliche non esasperate, con grande morbidezza, struttura e complessità, certamente vini equilibrati” ha spiegato l’enologo e vineyard manager Stefano Chiarlo, che insieme con il papà e il fratello Alberto, guida l’azienda di famiglia. “Le aree più critiche sono state il Monferrato e la zona del Barbaresco, decisamente più asciutte, mentre Barolo e Gavi hanno beneficiato di alcuni fenomeni temporaleschi, per cui prevediamo risultati con vini più freschi e con rese nella norma” ha continuato Stefano Chiarlo alle prese con la vendemmia, aggiungendo che “fortunatamente nessuno dei nostri vigneti è stato colpito dalla grandine, sebbene ci siano stati sporadici episodi”. “La scarsità idrica è stata comunque allarmante, sono caduti 400 mm d’acqua rispetto ai 950 mm dell’anno scorso (-60%)” ha ricordato, augurandosi, una volta terminata la raccolta, “un autunno e un inverno con abbondanti precipitazioni che vadano a costituire buone riserve d’acqua per il prossimo anno”. Condizioni climatiche così difficili “stanno diventando molto frequenti, come verificatosi nelle annate 2011 ,2017 e 2019, ora anche nel 2022” evidenzia l’enologo, sottolineando che “il cambiamento sta diventando molto frequente e le principali vittime sono i cru, massima espressione dei nostri terroir, che proprio nella loro natura sono i più esposti all’irraggiamento solare e che tuteliamo gestendoli con meticolosa cura”. “La resilienza sarà quindi la nostra sfida, fronteggiare la situazione unendo ingegno e buone pratiche: ad esempio adottiamo le reti antigrandine che, oltre alla loro funzione, nelle esposizioni a Sud-Sud-Ovest, contribuiscono a creare dell’ombreggiatura sull’uva” spiega Stefano Chiarlo, aggiungendo “inoltre lasciamo integra la vegetazione a proteggere i grappoli, ritardiamo il periodo di diradamenti ed anticipiamo la vendemmia”. “L’approvazione della deroga della Regione Piemonte che permette l’irrigazione dei vigneti è stata essenziale” ha proseguito, sottolineando che “per noi è una pratica di soccorso da applicare solo in caso di emergenza, ma siamo soddisfatti e stiamo adottandola in maniera sostenibile recuperando l’acqua piovana in invasi e laghetti”.